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Genocidio in Myanmar

PROGRAMMA DI GENOCIDIO
CONTRO LA MINORANZA MUSULMANA A MYANMAR
[BURMA]
BURMA è il toponimo dato dagli Inglesi a un’area geografica del sud est asiatico caduta nelle loro mani nel 1824, confinante a nord con il Tibet, a est con la Cina, il Laos, la Thailandia, a sud con il mare delle Andatane dell’Oceano Indiano, a ovest con la baya del Bengala, il Bangladesh e l’India. La popolazione è eterogenea e multi razziale e dal punto di vista della religione è a maggioranza buddista, ma sono presenti una minoranza cristiana e una musulmana. La sua denominazione internazionale è stata Unione Federale Birmana (BIRMANIA) fino al 1989 quando è stata assunta la denominazione di MYANMAR. Dalla seconda metà del secolo scorso è in atto una dittatura militare, la cui politica alla fine degli anni ’70 ha portato avanti una dura repressione delle tendenze autonomistiche, che ha causato la partenza di 200.000 profughi musulmani nel confinante Bangla Desh, Paese con popolazione a maggioranza musulmana. La persistente persecuzione contro la minoranza musulmana ha raggiunto livelli di inaudita ferocia tali che nel 2000 la Federazione Internazionale dei Diritti Umani ha accusato di genocidio nei confronti della minoranza musulmana dei Rohngya dello Stato di Arakan e il massacro dei Musulmani continua. Più di mille ne sono stati sterminati dal regime dittatoriale, braccio militare della maggioranza buddista, all’inizio del mese di Aprile di quest’anno nel più completo silenzio dell’opinione pubblica mondiale, a causa dell’oscuramento mediatico, nonostante che immagini orrende delle carneficine in atto si trovino su internet.

N.° 185

Giumada II° 1435
Marzo 2014

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