Editoriale

In questo n. 186 il Messaggero dell’Islàm del mese di Ràgiab nell’anno egiriano 1435 presenta ai suoi alcuni temi, che a questo mese si riferiscono. Ragiab è uno dei quattro mesi sacri dell’anno e nella notte del 27° giorno è avvenuta la miracolosa trasferta del Profeta [ṣ] dalla Mecca ad al Quds (Gerusalemme) e da al-Quds alla Presenza divina, ricevendo da Allàh, l’Altissimo, il Comandamento dell’esecuzione 5 volte al giorno del rito di adorazione. Fu un viaggio e una ascensione con anima e corpo, non fu una visione o un sogno!
Per dare al lettore un’idea di dove affondi le sue radici la moderna islamofobia di alcune aree reazionarie della società italiana viene presentata la traduzione medioevale in italiano antico di un testo arabo che parla di al-isrā‹ wa-l-mi’rāj con il titolo Helmacrich.
Nel mese di maggio del 1948, 66 anni or sono in Palestina, Terra d’Islàm, le forze di occupazione dell’imperialismo sionista, che progetta la costruzione di uno stato ebraico dal gran fiume d’Egitto all’Eufrate, fonda lo stato d’Israele e la proclamazione è fatta da Ben Gurion, di cui il Messaggero riporta una dichiarazione significativa.
La vitale importanza del Ricordo di Allàh nella vita quotidiana del Musulmano è messa in evidenza con indicazioni di detti del Profeta [ṣ] e traslitterazioni.
Utile suggerimento di come dare consigli.
Una citazione insospettabile di parzialità è quella di un illustre matematico italiano dell’ 800, Gino Loria, il quale riconosce l’importanza essenziale dell’Islàm nel progresso scientifico dell’Europa.
Si inizia in questo numero una rubrica, nella quale, in ordine alfabetico saranno presentate succinte biografie dei Compagni del Profeta [ṣ] ai quali dobbiamo la conoscenza del Profeta [ṣ] dei suoi insegnamenti e dei suoi esempi.
Due interessanti “spigolature” sono: un breve ma interessante confronto sotto il titolo “Corano e Bibbie” e una puntualizzazione sul detto “Date a Cesare quello che è di Cesare…”.
Ricca e suggestiva iconografia e relazione su eventi della Vita del Centro Islamico.
Buona lettura.