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Ràgiab Mese Sacro

RÀGIAB è il settimo mese dell’anno lunare [egiriano], uno dei quattro mesi sacri, venerato anche dagli Arabi del periodo pre-islamico, i quali, in questo mese sacro, si astenevano dal combattersi a vicenda, rispettando in esso scrupolosamente una tregua d’armi.
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Durante questo mese il Profeta (che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria) frequentemente innalzava ad Allàh [rifulga lo splendor della Sua Luce l’invocazione seguente:
“Allāhùmma
bārik la-nā fī Ràǧaba
wa Sha’bāna
wa bàlligh-nā Ramaḍān!”
“O Allah, fa’ scendere su noi la Tua Benedizione nei mesi di Ràgiab e Sha’bān e facci giungere fino a Ramaḍān”.
Ibn Abbâs (che Allàh si compiaccia di lui e di suo padre) disse: “Ràgiab è il mese di Allah [rifulga lo splendor della Sua Luce]; Sha‛bān è il mese del Profeta [che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria], Ramaḍān è il mese dei credenti” [o come disse].
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Anas bin Mālik (che Allàh si compiaccia di lui) riferì di aver udito dire dal Profeta [che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria]: “Nel Paradiso c’è un fiume che si chiama Ràgiab, che è più bianco del latte e più morbido del miele. Se qualcuno ha osservato un giorno di digiuno durante il mese di Ràgiab, Allah estinguerà la sua sete concedendogli di bere in questo fiume”.
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Ancora, sempre da Anas bin Mālik, sappiamo che il Profeta [che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria] disse: “Nel paradiso c’è un posto che è riservato a quelli che avevano l’abitudine di digiunare durante il mese di Ràgiab”.
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Ràgiab è il mese, nel quale il musulmano deve sforzarsi di abbandonare le pratiche cattive; Sha’bān è il mese, nel quale il musulmano deve dedicarsi con impegno alle opere di bene; e, infine, Ramaḍān è il mese, nel quale il musulmano deve sforzarsi per raggiungere l’eccellenza nell’onestà e nella rettitudine.
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Ràgiab è il mese del pentimento, Sha’ban, il mese dell’amore per Allah [rifulga lo splendor della Sua Luce] e il Suo Apostolo [che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria] e Ramadan il mese del ravvicinamento.
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Ràgiab è il mese sacro (hāram), Sha’ban il mese del servizio, Ramadan il mese di benedizioni. Il Profeta [che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria] disse, anche: “Ràgiab è il mese in cui si deve seminare, Sha’ban è il mese, in cui bisogna annaffiare e Ramadan è il mese del raccolto. Ciascuno raccoglie ciò che semina e ciascuno è ricompensato per ciò che fa”.
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Se una persona spreca il suo tempo, mentre deve coltivare, si rammaricherà, inevitabilmente, di non averlo fatto, il giorno del raccolto; il giorno, in cui sarà costretto a rendersi conto di non aver fatto nient’altro che seminare per se medesimo a causa della sua negligenza un nero futuro.
La notte del giorno 27 di Ràgiab è la notte del miracolo riassunto in tre parole: al-Isrā‹ wa l-mì‛rāǧ. Nel corso di questa notte, dal calar delle tenebre all’alba il Profeta [che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria] fu protagonista di uno straordinario Miracolo dell’Onnipotenza divina: Allàh [rifulga lo splendor della Sua Luce] lo trasportò in un batter d’occhi dalla Moschea Sacra della Mecca alla Moschea Remota di Gerusalemme, da cui lo fece ascendere alla Sua Presenza, riportandolo prima dell’alba alla Mecca.

N.° 186

Ràgiab
1435
Maggio 2014

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