Home Archivio

 

Il consiglio

Il Musulmano, quando si accorge che un fratello non osserva una regola di comportamento o esprime un pensiero, che non abbia fondamento nel Sublime Corano o nella Sunna dell’Apostolo di Allàh, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, ha il dovere di farglielo notare, di indicare la natura dell’errore e consigliarlo per il suo bene ad abbandonare il comportamento errato e il pensiero anomalo. Questo dovere, rientra nell’ “ordinare il bene e proibire il male”, che Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, enuncia attraverso la bocca di Luqman, mettendolo subito dopo quello di eseguire il rito d’adorazione, quando dice:

“O figlio mio, esegui l’adorazione (quotidiana), ordina il bene, proibisci il male e sopporta con pazienza ciò che ti affligge! In verità, ciò appartiene alla fermezza.(17) Non far agli uomini la faccia sprezzante e non camminare tronfio sulla terra. In verità, Allàh non ama un tronfio insolente!(18) Sii modesto nel tuo camminare e abbassa la tua voce. In verità, la più sgradevole delle voci è, certamente, la voce degli asini!(19) [Luqman / XXXI].

Questo dovere deve essere eseguito con modalità islamiche, finalizzate provocare il consenso chi necessita del consiglio e non il suo irrigidimento nell’errore.

Il consiglio deve:
1 - Essere dato in segreto, perché chi ammonisce un fratello in segreto, lo edifica e lo migliora, mentre chi lo ammonisce in pubblico, lo offende e lo svergogna;
2 - Essere dato in modo equilibrato, con tono di voce pacato e con parole sagge.
3 - Essere limitato all’errore in questione.
4 - Essere sostenuto con argomenti e sentenze dei sapienti della ummah (comunità Islamica).
5 - Essere finalizzato al miglioramento della linea di condotta e del pensiero del suo destinatario.

E Allàh ne sa di più.

N.° 186

Ràgiab
1435
Maggio 2014

Sfoglia on-line

Scarica PDF