Home Archivio

 

Helmacrich

Con il titolo di Helmacrich venne pubblicato nel medio evo una narrazione del viaggio notturno del profeta Muhàmmad, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria dalla Moschea Sacra della Mecca alla Moschea al‑Àqṣa di Gerusalemme e la sua assunzione alla Presenza di Allàh, rifulga lo splendore della Sua Luce. Il testo, redatto in volgare italiano, fu tradotto da un testo arabo, abbondantemente manomesso dal traduttore, un frate, allo scopo di demonizzare l’Islàm. Il titolo è una storpiatura della parola araba al-mì’ràǧ.

Helmacrich

La prima cosa da esporre riuardo a quella infedele setta di Macometh è la sua origine. A questo scopo bisogna prendere nota che, secondo gli storiografi, essa incominciò ed ebbe origine al tempo di un imperatore [sovrano dell’Impero bizantino] di nome Eraclio [l’autore lo chiama Eraclito] e, secondo quanto riferisce Tolomeo di Luca in una sua storia il principio e l’occasione fu la grande tirannia di Eraclio
[La prima cosa da dichiarare de quella infedele setta de Macometh, la originatione.
E a questo è da notare, secondo tutti historiografi, che incomenzò et hebe origine al tempo de uno Heraclito imperatore, e, secondo pone fra Ptolomeo di Luca in una sua istoria, lo principio e occasione fu la gran tyrannia de Heraclito].
oOo
Questo imperatore, dopo molte vittorie [sui Persiani] e dopo avere recuperato il legno della croce, si abbandonò alla lascivia e, mortagli la moglie, che si chiamava Racoxia, prese per moglie la figlia di sua sorella, che aveva avuto un altro marito e morta quella, pigliò per moglie la figliuola di lei e di quel marito. E, di male in peggio, divenne eretico, seguendo la dottrina di Eutiche, il quale falsamente affermava che il Verbo di Dio e il corpo di Cristo erano della medesima natura. Poi si dedicò tutto a opprimere con il fisco Persiani, Arabi, Caldei e quei popoli orientali [sottoposti al suo dominio], per cui tutti erano scontenti e pronti alla ribellione, ma esitavano per il fatto di non avere un capo.
[Questo, da po’ molte vittorie e recuperato lo ligno de la croce, se abbandonò alla lascivia, e morta la sua donna Racoxia, se pigliò per moglie la nipote, figliola de la sua sorella, la quale havea avuto un altro marito; e morta in puocho tempo quella, si pigliò per moglie la figliola sua de quello marito. E de male in pegio diventò eheretico, seguendo la eresia di Eutices, lo quale falsamente dicea essere una natura del verbo de Dio e de la carne in Cristo. Poi se abbandonò tutto alla avaria et ogni dì aggravava indebitamente di pagamenti Persi, Arabi Chaldei e quelli populi orientali; per la quale cosa tutti erano malcontenti et apparichiati a ribellione, ma timpano per non avere un capo].
oOo
Maometto, uomo audace e malizioso, rendendosi conto della situazione, si fece capo di alcuni di quei popoli, diede loro coraggio, sicché incominciarono ad ammazzare gli esattori dei tributi, che l’imperatore mandava per riscuotere le tasse. In tal modo gli altri popoli preso esempio da loro si accostarono tutti a Maometto e lui, per consolidare la sua signoria, pensò di fare una nuova setta e con il consiglio di un monaco eretico di nome Sergio, finse di essere Profeta e Apostolo mandato da Dio.
[Vedendo questo, Macometh, audace e malizioso, se fece capo de alcuni de quelli populi, e dede loro animo, in modo amazaro quelli che mandava lo imperatore ad exigere dinari. E così pigliaro esempio li altri populi e accostarose tutti a a Macometh e lui, per firmarsi in quella signoria, pensò fare una nova setta e col consiglio de uno Sergio, monaco eretico, finxe che era PROFETA E APOSTOLO MANDATO DA Dio].
oOo
In un’altra istoria se dice che Macometh con sua malizia prese per moglie una donna vedova, la quale signoreggiava una provincia de Arabia. E volendo ampliare la sua Signoria, finxe che era profeta mandato da Dio e così…consiglio de uno judeo rabi et un Sergio monaco, chi compose lo Alchorano, ponendoce alcune cose della legge mosayca e alcune della evangelica e molte cose false. E in quello Alchorano dixe che Moyse fo profeta e gran signore e che Cristo fo maximo dei profeti et nato della vergine Maria, ma non moro, e quando li Judei lo volsero crucifigere si montò in clielo e fece venire là uno simile ad esso, e quello fu crucifixo.
oOo
E della fixione la quale trovò è scripto in uno libro chiamato da’ Saracini in lingua arabica Hemacrich, el quale si interpreta in alto salire e in volgare si dice La scala di Machomet, dove si esponeno le parole di Macometh nell’Alchorano.
Laus eius sit qui transige fecit servum suum sub una nocte ab oratorio Ellaharam, quae est domus Mecquae, usque ad oratorium remotissimum, quae est domus sancta in Jerusalem, quam benediximus.: Laude sie de quello Dio la quale fece passare et andare el suo servo in una notte dallo oratorio di Hellaharam, che è una casa in Mecqua, insino all’oratorio remotissimo, el quale è la casa santa in Jerusalem, a chi noi benedissemo.
oOo
La esposizione è questa nel predicto libro Helmacrich.
Siandò Macometh in Mecqua nella casa sua, e posando in lecto con la sua mogliere, gli apparse l’angelo Gabriele e la sua faza era bianca più che neve e li capilli erano rossi come coralli, e era vestito di bianco molto ornato, e disse: “O Macometh levati suso, che Dio ti volo questa notte mostrare li secreti della sua potentia”. E levandosi andò fore la porta della casa, e là stava l’angelo Gabriele, lo quale tenea la briglia de una bestia chiamata Alborach, poco più grande de uno asino,e havea la faza de homo e li crini de perle e de oro, e dintorno a quella bestia stavano molti angioli a sua guardia.
oOo
E dixe lo angelo Gabriele a Macomèth: “Cavalca!”. E quella bestia non volea stare ferma, e l’angelo li dissi: “Alborach sta ferma, perché ti giuro in nome di Dio che mai tale homo te ha cavalcato né cavalcare”. E quella bestia dimandò: “Chi è questo?”. E l’angelo rispose: “Questo è Macomèth, messo e profeta di Dio!”. Subito questa bestia stette mansueta e l’angelo tenea la staffa, e così Macomèth cavalcò e quella bestia se incomenzò a movere.
oOo
Et erano li passi suoi tanto grandi che intra uno passo e l’altro era tanto spatio quanto po’ l’homo guardare con li occhi; et andava verso lo tempio de Jerusalem, e l’angelo andava in compagnia dalla banda destra. E gionto che fo allo templo de Salomone, innanzi la porta discese da quella bestia, l’angelo la ligò ad uno saxo e pigliando per mano Macomèth lo introdusse nel Templo e li dentro trovano tutti i Profeti, i quali Dio fece uscire dai sepulchri per fare onore a Macometh, e tutti lo abrazarono e fèroli gran festa.
oOo
Poi usciro dal templo e un angelo li mostra una scala che durava dalla terra insino ad primo cielo, e li gradi, o scalini, erano di pietre preciose, e li angeli stavano a torno, e lo Gabriele li disse che salisse per quella scala.
oOo
E salendo un poco suso, trovò un angelo molto grande, lo quale sedeva sopra una sedia e tenìa in mano una tavola la quale durava da levante a ponente e in una hora guardava a quella tavola, in un’altra lo mondo. E disse lo Gabriele a Macomèth: Saluta questo. E lui lo salutò, e quello li rispose con lo capo, ma no co la bocca. E lo Gabriele li disse: - Como non saluti lo migliore homo di questo mondo? – E quello rispose, “Chi è questo?” E lo Gabriele disse: “Questo e Macomèth, messo e profeta di Dio. E così quello lo saluta con la bocca. E andando più suso per quella scala, trovò un altro angelo così grande che tenea lo capo sopra lo cielo e li piedi all abisso, et era facto a modo di gallo, a chi Dio mostrava quando era tempo de oratione, e venia ad esso una voce dal cielo e dicia “Lauda Dio”, e subito quello angelo dicia ad alta voce: “Benedicto sia Dio, re sanctissimo, Signore di tutte le creature” e a questa sua voce cantavano tutti galli del mondo.
oOo
Poi salì un poco più suso e trovoe un altro angelo, e la metà sua era fuoco e la altra neve, e lo fuoco non guastava la neve né la neve smorzata lo fuoco, e questo pregava Dio che, como havea coniuncto in esso lo fuoco e la neve; così coniunge lo core della gente.
oOo
Andando più in alto per quella scala arrivarono allo primo cielo de la luna, tutto di ferro, e battendo lo Gabriele alla porta, venne un angelo così grande, che in lunghezza occupava tanto spatio quanto po’ caminare uno homo in mille anni e tanto anco era in larghezza. E domandò chi volia entrare, e lo Gabriele disse: Macomèth profeta di Dio. Subito gli aperse le porte, e intrato, vide Macomèth septanta milia angioli e haviano la faza como uomini e li corpi come vacche, e le ale a modo de aquile, e uno havea septanta milia capi, e ogni capo septanta milia corne, e ogni corpo septanta milia nodi, e intra uno nodo e l’altro era tanto spacio quanto possesse caminare un homo in quaranta anni, e in ogni capo erano septanta milia faze, e ogni faza havea septanta milia bocche, e ogni bocca havea septanta milia lingua, e ogni lingua lingua parlava septanta milia linguaggi, e laudavano Dio, septanta milia hore dello dì.
oOo
E po’ salero al secondo cielo lo quale era de argento, e qui trovano angioli li quali haviano le faze a modo di vacche.
oOo
e allo terzo cielo, lo quale era de oro, trovano septanta milia angioli li quali haveano le faze come aquile, e ogni uno havea septanta milia ale, e ogni ala havea septanta milia penne, e ogni penna era longa septanta milia cubiti.
oOo
Poi giunsero ad uno quarto cielo tutto di perle, e qui era un angiolo tutto di fuoco, e havea septanta milia braze, e ogni brazo septanta milia mane, e ogni mano septanta milia digiti.
oOo
E poi molte altre bestialità a pacce, conclude como arivò all’ultimo cielo dove trovò Diuo e da quello pigliò la lege, e ritornò per quella medesima scala e cavalcò quella bestia, e giunse a casa sua e rivelò alla sua donna quello che havea veduto.
oOo
Ogni homo, dunque, di sana mente po’ pensare quante cose bestiale e senza alcuna rasone né naturale né fidele se contienìeno in la sopradicta fictione.

N.° 186

Ràgiab
1435
Maggio 2014

Sfoglia on-line

Scarica PDF