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Storia
della festa del sacrificio

Da un post di
Ahmed Abdallah
da < La via al Paradiso >
(Con ritocchi islamizzanti)


Il profeta Ibrāhīm [Abramo], su lui la pace, aveva lasciato suo figlio Ismā‹īl [Ismaele], su lui la pace, con sua madre Hàgiar [Àgar] nel deserto della Penisola meridionale [che sarà chiamata poi Arabia, Penisola degli Arabi (giazīratu‑l‑‘àrab), discendenti di Ismaele [che nella storia sono stat chiamati anche Ismaeliti e anche Agareni, da Agar], la madre di lui senza mezzi. E questo per ordine di Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce.
Molti anni dopo, il profeta Ibrāhīm [Abramo], su lui la pace, ritornato al luogo dove aveva lasciato la moglie e il figlio per ordine di Allàh, rifulga lo splendor della sua luce, ebbe in visione nel sonno che stava sacrificando suo figlio Ismā‹īl [Ismaele], su lui la pace. Si trattava di una rivelazione divina e di una grande prova per questo profeta paziente e obbediente.
Il profeta Ibrāhīm [Abramo], su lui la pace, si rivolse a suo figlio Ismā‹īl [Ismaele], su lui la pace, e con tutto l’amore e l’affetto di un padre, gli chiese il suo parere. Il figlio, che in quella visita del padre aveva ricevuto da lui l’insegnamento fondamentale dell’Islàm, che è l’incondizionata obbedienza ad Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, e lo aveva fatto suo, fatto forte con la sua certezza della verità di esso e con la sua fede, rispose senza esitazione: “O mio caro padre, fa’ ciò che ti è stato ha ordinato, troverai in me, con la volontà di Allàh, la pazienza e l’obbedienza”.
Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce dice nel Sublime Corano a questo proposito:
“Poi, quando raggiunse l’età per accompagnare [suo padre questi] gli disse: “Figlio mio, mi sono visto in sogno, in procinto di immolarti. Dimmi cosa ne pensi”. Rispose: “Padre mio, fai quel che ti è stato ordinato: se Allah vuole, sarò rassegnato”.”
(sura 37, v 102)
Nonostante le condizioni molto difficili e le prove, il cuore del profeta Ibrāhīm [Abramo], su lui la pace, e quello di suo figlio Ismā‹īl [Ismaele], su lui la pace, che dal padre era stato ben educato, erano orientati verso il Signore e obbedienti alla sua volontà, poiché il mondo (la vita terrena) per loro era soltanto una realtà transitoria.
Satana provò a tentare il profeta Ibrāhīm [Abramo], su lui la pace, e suo figlio Ismā‹īl [Ismaele], su lui la pace, per indurli a disubbidire, per tre volte ma invano. Essi scacciarono il tentatore, lapidandolo tre volte (e questo è all’origine del rito della lapidazione delle steli che fa parte integrante del grande pellegrinaggio).
E la lama del coltello passò sulla gola di Ismaele… Ma, miracolosamente, il coltello per ordine divino perse la sua funzione di tagliare!
E Allàh, l’Altissimo, inviò un montone grande e bello per sostituire Ismā‹īl [Ismaele], su lui la pace nel sacrificio
Allàh, l’Altissimo, dice nel Sublime Corano su questo argomento:
“Quando poi entrambi si sottomisero, e lo ebbe disteso con la fronte a terra, Noi lo chiamammo: “O Abramo, hai realizzato il sogno. Così Noi ricompensiamo quelli che fanno il bene. Questa è davvero una prova evidente”. E lo riscattammo con un sacrificio generoso. Perpetuammo il ricordo di lui nei posteri.” (sura 37, v 103-108).
Così è stata stabilita per tutti i musulmani la Sunnah del sacrificio per commemorare questo evento a conclusione del Pellegrinaggio nella solenne Festa del Sacrificio, che è un giorno di grande festa e di condivisione.
E certamente Allàh ne sa di più.

N.° 188

Dhu-l-Hìggiah
1435
Settembre 2014

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