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Il peccato mortale
senza perdono

QUALSIASI FORMA DI DEVOZIONE RELIGIOSA RVOLTA AD ALTRI CHE ALLAH, RIFULGA LO SPLENDOR DELLA SUA LUCE
Dice Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, nel Sublime Corano:
إِنَّ الدِّينَ عِنْدَ اللَّهِ الإِسْلاَمُ
In verità, l’unica via
che porta ad Allàh è l’Islàm
(inna d-dīna ‘ìnda-llāhi l-islām)
[Corano; Sura Āl ‘Imrān 3, àyah 19]
La parola che in arabo indica “qualsiasi devozione religiosa rivolta ad altri che Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, è quella che, traslitterata alla maniera inglese è SHIRK e deriva dal verbo arabo shàrika, che significa “associare” e, in senso teologico, rivolgere il culto ad altri che Allàh, riconoscendo natura divina a persone, animali, cose, che, essendo creature, non hanno titolo per essere destinatari di culto, poiché solamente il Creatore ha titolo per essere obbedito e adorato. La testimonianza che non c’è divinità, tranne Allàh, relativa all’unità, unicità e unipersonalità del Creatore degli universi [quello visibile e quello invisibile] e dell’uomo, esprime la consapevolezza del testimone che egli ha da escludere dalla propria linea di condotta qualsiasi pensiero, affermazione verbale o atto materiale di contenuto religioso che abbia come destinatario altri che Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce.
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Il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, ebbe a dire che lo shirk cammina sull’uomo con il passo della formica, cioè che c’è, ma l’uomo “camminato sopra dalla formica” non si rende conto della presenza di essa “formica/shirk”. E in un’altra occasione disse che “lo scirk è nella quotidianità di una persona come un pelo bianco sul mantello di un toro nero e come un pelo nero sul mantello bianco di un toro nero, o come disse in arabo con questo significato, il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria. Si possono avere due tipi di shirk in relazione alla forma di “associazione del culto”. C’è una forma di associazione dell’attribuzione della natura divina ad altri che Allàh, che si esprime nell’esercizio del culto di adorazione: questo è lo shirk maggiore. Ci sono poi delle forme di associazione che non si concretizzano in una esplicita dimensione cultuale, ma si limitano ad atti o gesti devozionali, di cui l’agente non ha la piena consapevolezza della loro peccaminosità. È lo shirk minore.
È doveroso conoscere la differenza tra lo scirk maggiore e lo shirk minore, che devono essere evitati da chi ha reso la testimonianza che non c’è divinità tranne Allàh e che Muhàmmad, è l’apostolo di Allàh, veramente, per le gravi conseguenze che da ciascuna di queste forme [maggiore e minore di associazione] derivano.
Lo Shirk maggiore ha come conseguenza l’apostasia, nella quale, se uno muore, muore fuori dalla Umma di Muhàmmad, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria; il musulmano che abbandona l’adorazione di Allàh, adorando una delle innumerevoli divinità, che sono maschere del Diavolo, oppure che, credendo che Allàh non abbia bisogno di essere adorato, abbandona il rito dell’adorazione quotidiana è un murtad, appartiene alla categoria dei murtaddìn, che sono coloro i quali artaddu ‘àn dini-him cioè si sono posti fuori dall’Islàm. Coloro che commettono lo shirk maggiore, se muoiono nella predetta condizione, dato che esso rende vane tutte le buone azioni, saranno alloggiati per l’eternità nel Fuoco dell’Inferno e non riceveranno se non continuo aggravamento della pena. La cosa di maggiore rilievo come conseguenza dello shirk maggiore è che se esso è compiuto da un fedele, che sia anche cittadino dello stato islamocratico, lo scirk maggiore integra gli estremi del crimine di lesa maestà [crimen lesae majestatis] per il quale il Codice penale divino, prevede la pena di morte, in quanto offesa imperdonabile alla Maestà divina.
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Mentre lo shirk maggiore determina, automaticamente, la fuoriuscita dalla Ummah di Muhàmmad, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, con le gravissime conseguenze per la vita presente e per quella futura, quello minore non fa cadere la condizione di “muslim” in chi lo fa, ma rivela l’assenza di una piena consapevolezza del significato dell’Islàm, che è espressione dell’obbedienza al Sublime Corano e alla Nobile Sunna, in cui si realizza appieno la qualità di musulmano, cioè di osservante nella realizzazione della sua linea di condotta in qualsiasi sfera e campo della sua vita delle norme coraniche e dei precetti profetici. Ovviamente la mancanza della piena consapevolezza dell’Islàm è un tappeto rosso verso lo shirk maggiore. Wa-l-na’ùdhu billàh! Questo Shirk minore,il più delle volte prodromico di quello maggiore, è di due tipi. Il primo tipo è quello che si manifesta in parole. Un esempio. Fu detto al Profeta [ṣ]: “Ciò che vuole Allàh e ciò che vuoi tu”. Profeta [ṣ] subito osservò: “Mi stai paragonando ad Allàh? Devi dire: “Ciò che vuole Allàh!”.
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Sono forme minori, ma non meno peccaminose, di shirk in violazione del credo veicolato dal sesto articolo di fede il superstizioso indossamento di anelli nella convinzione di proteggersi o per tenere lontano un male da sé (come la malattia, la povertà ecc.) e appendersi al collo degli amuleti, sempre a scopo apotropaico, cioè per tener lontano il malocchio o atro male [corno di corallo, ferro di cavallo, mano di fatima…] Il musulmano sa che queste cose non hanno nessuna efficacia di impedire il decreto di Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, poiché sa che nulla accade indipendentemente dal volere divino e che solo Allàh ha il potere di allontanare o rimuovere un’afflizione. Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, al fine di impedire al musulmano di cadere nel credo superstizioso, ha dato le due ultime sure del Sublime Corano: la sura al-fàlaq e la sura an-nās. Chi fa ricorso ad altro nella erronea convinzione di proteggersi dal male cade nello shirk minore wa l-na’ūdhu bi-llàh, ma se uno colpito da un’afflizione ritiene che gli oggetti di cui sopra abbiano veramente efficacia di rimuoverla, se di una malattia, efficacia terapeutica per la guarigione, allora cade nello shirk maggiore, poiché attribuisce a cosa creata il potere che appartiene solo ed esclusivamente ad Allàh, rifulga lo splendor della sua Luce. Un’altra categoria di shirk è quello nascosto (ash-shirku l‑khafī, che è pericolosissimo e subdolo.
Il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, disse in riferimento a questa forma di shirk, che esso è come il camminare della formica sul nostro corpo, che c’è ma, di cui noi non ci avvediamo e in un altro ammonimento che è come un pelo nero in un toro dal mantello bianco e un pelo bianco su un toro dal mantello nero o come disse, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria. Questa forma di shirk consiste nel desiderio o nella intenzione di mettersi in mostra [come ar-riyā‹ = ostentazione] e di cercare rinomanza, credito, prestigio [as-sùm’ah] come compiere – formalmente - atti di devozione, per il desiderio di lode per essi da parte della gente. Facciano attenzione i combattenti per la difesa della patria islamica dal compiere azioni eroiche, al solo scopo di sentirsi dire: “Che eroe!”. Facciano attenzione quelli che eseguono alla perfezione i riti d’adorazione per sentirsi dire: “Che grande devoto!”. Facciano attenzione quelli che largheggiano in elargizioni per udire la gente dire: “È una persona munifica!”. Facciano attenzione i recitatori del Sublime Corano con perfetto taǧwīd e con tartil alla perfezione, aspettando di udire gli uditori prorompere alla fine di un’àyah in entusiastici: “Allàhu àkbar! Allàhu àkbar!.
È riyā‹, cioè ostentazione, l’inquinamento di un atto meritevole di ricompensa una intenzione che lo rende nullo agli effetti della salvezza dal fuoco Nella Sura della Caverna all’àyah 110, Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, ammonisce: “Di’: “Io sono un uomo come voi, al quale viene rivelato che il vostro ilāh è un ilāh unico. Perciò, chi spera di incontrare il suo Signore, compia opere di bene, e non associ nessuno al culto di adorazione del suo Signore!”. Il Profeta, Ṣallā llahu ‘alay-hi wa sallam, disse: “La cosa che temo di più per voi è lo shirk minore”. Dissero: “O Messaggero di Allah, cos’è lo SHIRK minore?” Ha detto: “Riyā‹.”
Ibnu-l-Qayyim, un sapiente del tempo antico, che Allàh gli usi misericordia, ebbe a dire: “Per quanto riguarda lo SHIRK nei desideri e nelle intenzioni,vi dico che esso è un mare che non ha sponde e che pochissimi sono riusciti a non annegarvi!. Sappiate che, effettivamente, commette SHIRK nella sua intenzione e nel suo desiderio. chiunque compia un’azione, desiderando per essa qualcosa di diverso dal Volto di Allah, intendendo qualcosa di diverso dal raggiungimento della vicinanza a Lui, e dal cercare una ricompensa da Lui. Il valore salvifico di tutte le azioni, le dichiarazioni, le intenzioni e i desideri ha la sua radice nella sincerità (AL-IKHLĀṢ) e la sincerità è autentica, quando le azioni, le dichiarazioni, le intenzioni e i desideri sono realizzati esclusivamente per Allah,. Questa è la pura Religione [al-millatu-l-hanafiyyah], la religione che Allah ha comandato a tutte le Sue creature umane [i suoi servi] e nulla di diverso da essa sarà accettata, perché questa è la realtà dell’Islam. Allah, rifulga lo splendor della Sua Luce, dice nel Sublime Corano: “dice: “In verità, l’unica via che porta ad Allàh è l’Islàm (inna d-dīna ‘ìnda-llāhi l-islām) [Āl ‘Imrān 3:19] e “a chi desidera una religione diversa dall’Islām, [nel giorno del giudizio la sua diversa pratica religiosa] non sarà accettata ed egli, nella vita futura, sarà tra i perdenti.(85) [Āl ‘Imrān 3:85]. Attenzione, quindi, a non cadere nelle trappole di Shaytàn, che è molto attento alle debolezze della creatura umana e che ha tra i suoi mezzi molto efficaci di fuorviamento lo shirk minore, nel quale anche il musulmano più devoto può cadere, se non sta molto attento!
E Certamente Allàh ne sa di più.

E LA Lode appartiene ad Allàh
Il Signore di tutti gli universi.

N.° 189

Safar
1436
Ottobre/
Novembre 2014

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