Fibonacci
Uno dei fattori determinanti nello sviluppo del progresso scientifico, tecnologico e culturale dell’Europa è il calcolo numerico con il sistema decimale della NOTAZIONE POSIZIONALE realizzato per mezzo delle CIFRE ARABE.
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Questo sistema si chiama sistema posizionale, perché assegna un valore di posizione ai numeri che sono alla base del sistema; esso, a differenza del sistema di numerazione detto additivo (quello della numerazione romana), permette di eseguire con rapidità ogni tipo di operazione aritmetica, mediante l’introduzione dello zero, parola che deriva dall’arabo ṣifr come pure la parola cifra, essendo stati i matematici musulmani i primi a farne uso nei calcoli; fu, infatti, un matematico musulmano del decimo secolo miladico, di nome MUHAMMAD, precisamente nel 976, a introdurre lo zero, parola che deriva dall’arabo ṢIFR dalla quale deriva, come ricordato prima, anche la parola italiana CIFRA.
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I numeri che noi usiamo, chiamate CIFRE ARABE, hanno un valore fisso, superiore di una unità al numero che lo precede nella progressione dal più piccolo al più grande. Quando più numeri si combinano, il valore di ciascun numero dipende sia dalla sua posizione che dal suo valore singolo. Il nome di sistema decimale deriva dal fatto che per il calcolo vengono impiegati dieci numeri unitari, cioè di una sola cifra. La notazione posizionale non è possibile senza lo zero. Non è necessario spendere altre parole per sottolineare che questa realizzazione sta alla base di tutte le conquiste della scienza e della tecnica.
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Le CIFRE ARABE vennero introdotti in Europea nel XII secolo miladico ad opera di LEONARDO da PISA dello FIBONACCI [Filius Bonacii] nel 1202 nella sua opera in latino LIBER ABACI (traduzione del patrimonio di scienza costruito dai matematici musulmani) che può ben dirsi il momento di inizio della matematica in europea.
A questo punto non sarà superfluo dare la spiegazione del perché i numeri che usiamo quotidianamente abbiano proprio la forma che hanno. Il novantanove per cento delle persone, che pure ogni giorno, li usa non conosce l’origine dei simboli numerici delle cifre arabiche.
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L’indicazione quantitativa è rappresentata dagli ANGOLI presenti nella forma originaria del simbolo Nessuna quantità è uguale a assenza di angoli = ZERO. Nell’uno c’è un angolo nella parte superiore; nel 2 - come una Z sono presenti due angoli, nel 3 come un SIGMA sono presenti tre angoli e così fino a nove, in cui si trovano nove angoli.
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Un processo di facilitazione grafica della struttura angolare ha portato alla forma attuale, in cui è difficile rintracciare la grafica di partenza.