Home Archivio

 

Editoriale

Siamo agli sgoccioli del mese di Ragiab, nel quale si verificò il mi’ràǧ [l’ascensione], l’evento miracoloso del viaggio notturno e dell’ascensione del Profeta* alla ineffabile Divina Presenza, nel quale fu comandato il rito di adorazione [aṣ-ṣalàh], che rende il fedele partecipe di quella comunità di adorazione, la ùmmah, definita da Allàh** “il fior fiore dell’umanità”[khàyru-l-barìyah].
La Moschea è il cuore pulsante di ogni comunità musulmana. Il Centro Islamico realizzò sul territorio della metropoli lombarda il primo edificio di culto islamico con cupola e minareto, nell’ormai lontano 1988. Da allora il Centro Islamico ha sempre sollecitato le Amministrazioni della città a dotare Milano di una Grande Moschea, che la avrebbe messa al livello delle grandi metropoli europee.
Dopo che Milano fu scelta come Sede dell’EXPO 2015, si disse che la Grande Moschea avrebbe offerto un luogo di culto importante per le migliaia di visitatori provenienti dal mondo musulmano, dando lustro alla città. Anche l’Amministrazione Pisapia, di sinistra, non ha dato seguito alle richieste del Centro; l’EXPO è stata inaugurata il 1° maggio, ma Milano la Moschea Cattedrale non ce l’ha.
Il Comune di Milano ha messo all’asta tre siti di sua proprietà per la costruzione di luoghi di culto, con un bando di concorso. In data 7 maggio il Centro Islamico è stato ammesso alla gara, del cui esito sarà data informazione, se Allàh vuole, alla fine del corrente mese di maggio.
Il Consiglio regionale ha emanato una legge “anti-Moschea”, strumentalizzando fatti esecrabili che con l’Islàm non hanno niente a che vedere.
Noi condanniamo non solo quei fatti di violenza, ma anche la strumentalizzazione che di essi viene fatta, allo scopo di influenzare in senso negativo l’opinione pubblica nei confronti dei Musulmani, fomentando sgomento e avversione all’Islàm, che è religione di pace.

N.° 191

Ràgiab
1436
Maggio 2015

Sfoglia on-line

Scarica PDF