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Bahīrah
Il monaco di Bùsrah

Damasco al tempo del Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, capoluogo della Siria bizantina è meta commerciale delle carovane arabe, che portano nell’impero i prodotti pregiati, sbarcati nello Yemen dalle navi provenienti con il favore dei monsoni dall’India.
Sulla strada carovaniera che porta a Damasco si trova una località di nome Bùsrah, e lì c’è un convento di monaci, nei pressi del quale i mercanti delle carovane fanno sosta, per riposarsi dalle fatiche del viaggio nel deserto prima di entrare in Damasco.
Negli anni ottanta del sesto secolo dell’era volgare, quando sul trono di Bisanzio siede, basileus, l’imperatore Maurizio Flavio e sul trono di Ctesifonte siede lo shahinshàh sasanide, il re dei re Ormisda IV, figlio di Cosroe il Grande, Muhàmmad, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, è un adolescente e aiuta lo zio Abū Ṭālib, al quale era stato affidato fanciullo, alla morte del nonno Abdel Muttalib, che lo aveva preso con sé, quando egli, ancora bambinello, era rimasto orfano anche di madre, alla morte di Āminah, la mamma.
Abū Ṭālib svolge un’attività commerciale e spesso si reca all’estero, cioè nell’Impero Bizantino, a vendere le sue mercanzie, e Muhàmmad, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, svolge con grande diligenza le mansioni che lo zio gli ha affidato.
Un giorno lo zio, programma di andare a vendere a Damasco con la sua carovana per motivo di commercio e per premio lo portò con sé. Sopra i cammelli di Abū Ṭālib, che si stanno avvicinando a Busrah sulla carovaniera che viene dall’Arabia si muove una nuvola, proteggendo dai raggi del sole i mercanti e i cammelli. Quando la carovana si ferma anche la nuvola si ferma, quando la carovana si ferma, per aspettare cammelli ritardatari, anche la nuvola si ferma.
Dall’alto della torre del convento un monaco di nome Bahīrah/Sèrghion osserva questo fenomeno e intuisce che nella carovana ci deve essere qualcosa di misterioso o qualcuno meritevole di quel fenomeno, che non può essere altro che un miracolo dell’onnipotenza divina.
Questo fatto miracoloso Bahīrah lo mette in relazione alla profezia biblica di Deuteronomio 18,18 nella quale Iddio rivela a Mosè, su lui la pace, che nella discendenza di Ismaele [il figlio di Abramo, progenitore degli Arabi]. Egli, l’Altissimo, susciterà un Profeta come lui [Mosé] e, quando la carovana, finalmente, si ferma, Bahīrah scende dalla torre, si reca dove la carovana ha fatto sosta, invita i commercianti a fermarsi presso il monastero per soggiornare.
Bahirah nota un fanciullo, il fanciullo è Muhàmmad, lo chiama a sé e gli pone alcune domande, ottenendone precise risposte.
Al termine del colloquio Bahīrah si avvicina ad Abū Ṭālib e gli raccomanda di proteggere il fanciullo, poiché ha riconosciuto in Muhàmmad fanciullo il Profeta, il cui avvento nella discendenza del profeta Ismā’īl, su lui la pace, è preannunciato da Dio a Mosé nella Sacra Scrittura.

N.° 195

Rabì I°
1437
Dicembre
2015

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