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EDITORIALE
RAGIAB IL SINGOLARE

Siamo nel cuore del mese sacro di RAGIAB di quest’anno1436 dell’Egira, in un mese, nel quale due eventi si verificarono agli albori dell’ultima rivelazione divina con il Messaggio in cui Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, indica la via per la realizzazione del bene per l’uomo nella vita presente e in quella futura, con il permesso di Allàh. Due eventi di fondamentale importanza; l’assunzione del profeta Muhàmmad, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, alla Presenza di Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, nella notte benedetta del 27 (al-isrā‹ wa l-mi’rāg) ; e la Khutbah di Tabūk. Di questi due eventi in queste pagine facciamo la Commemorazione con il ricordo di Abu Bàkr e di Omar ibn al-Khattāb, che Allàh si compiaccia di ambedue, in relazione alla loro dedizione alla Causa di Allàh, nonché il testo della Khutbah, che essendo di 50 loghia l’abbiamo chiamata - con un neologismo dal greco – Il pentacontalogo di Tabūk. L’uso della parola MECCA, fatta dal prof. Pilato, in una sua mail personale ha dato l’occasione per parlare di metatesi [sillabica e vocalica] con riferimento al nome italianizzato del nostro amato Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, e alla parola bufala, che è entrata nell’uso corrente per significare fandonia. Non mancano in questo numero l’insegnamento di Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, del comportamento dei Musulmani di Medina, aggrediti dalle armate del Politeismo idolatrico della Mecca e l’insegnamento del Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, riguardante “l’ordinare il bene e proibire il male”. L’omicidio, preceduto da sevizie, perpetrato al Cairo, di cui è stato vittima il nostro concittadino Giulio Regeni, all’inizio dello scorso mese di marzo, è stato occasione di condanna degli sconosciuti autori materiali dell’orrendo crimine, del clima di repressione violenta del regime di ogni manifestazione di dissidenza e di attenzionamento del lettore al fatto che, prima delle moderne proibizioni della TORTURA, essa è stata proibita dall’Islàm, già 1400 anni circa or sono. Non manca il ricordo di Deyr Yassin nel 68° anniversario del crimine sionista.

N.° 197

Ràgiab
1437
Aprile
2016

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