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THAMŪD

Allah rifulga lo splendor della Sua Luce, parla nel Sublime Corano della tribù di Thamud. Nella Sura 7 – ayah 71 e seguenti fino a 79, Egli, l’Altissimo,dice: “Ed ai Thamūd (fu inviato) Ṣāliḥ, loro fratello. Egli disse: “O popolo mio, adorate Allàh soltanto poiché non avete altro ilāh (titolare del diritto di essere adorato), tranne Lui! Vi sono state offerte prove chiare da parte del vostro Signore. Questa, come segno per voi, è la cammella di Allàh. Lasciatela, quindi, pascolare nella terra di Allàh e non fatele del male, perchè vi colpirebbe un castigo doloroso.(73) E ricordate quando, dopo gli ‘Ād, Allàh vi designò successori e vi insediò sulla terra. Voi nelle Sue pianure avete preso sede in fortezze ed avete scavato le montagne, facendone abitazione! Ricordate i benefici di Allàh e non agite con malvagità sulla terra, da corruttori!’’.(74) Gli esponenti della classe dominante del suo popolo, che erano montati in superbia, chiesero al popolo minuto, a quelli di loro che avevano creduto: “Siete certi che Ṣālih sia un Apostolo del suo Signore?” Risposero: “Noi siamo credenti in ciò con cui è stato mandato!”(75) Quelli che erano montati in superbia dissero: “In verità, noi ci rifiutiamo di credere a ciò che voi avete creduto!”(76) Perciò sgarrettarono la cammella e trasgredirono l’ordine del loro Signore. Poi dissero: “O Ṣāliḥ, facci vedere adesso quello che ci hai promesso se tu sei veramente uno degli Apostoli.’’(77) Li prese il brivido ed essi giacquero nelle loro dimore morti con il viso nella polvere.(78) Voltò loro le spalle e disse: “O popolo mio, certo il messaggio del mio Signore ve l’ho comunicato ed i consigli ve li ho dati buoni, ma voi non amate i buoni consiglieri!”(79).
L’area abitata dai Thamuditi è sulla via che porta da Medina alla frontiera con l’Impero Bizantino e per giungere alla frontiera la spedizione guidata dal Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, verso la Siria, dovette passare nel territorio abitato dai Thamuditi, nel quale esistevano [ed esistono ancora, come potete vedere nell’illustrazione] le abitazioni scavate nella roccia. Il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, nel passare in prossimità delle rovine si coprì il volto e fece accelerare l’andatura della sua cammella, ordinando ai Saḥāba, che Allàh si compiaccia di loro, di fare lo stesso e di piangere e di temere Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce [mettendo scrupolosamente in pratica i Suoi Comandamenti] onde evitare la Sua punizione, di cui i Thamud si erano resi meritevoli per aver rifiutato di credere e di avere sgarrettato la cammella di Allàh. Vi è certamente un monito nella storia dei Thamuditi per i musulmani dei nostri giorni che annacquano il loro comportamento con usi e costumi estranei all’Islàm.

N.° 197

Ràgiab
1437
Aprile
2016

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