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LA RISPOSTA
DI ABU BAKR
Che Allàh
si compiaccia di lui

Alla notizia di un ammassamento in Siria di forze armate dell’Impero bizantino [grande potenza fondata sul dominio dell’uomo sull’uomo]; un ammassamento talmente imponente, da far pensare a preparativi di invasione dell’Arabia per demolire lo stato islamocratico di Medina, veicolo di un messaggio destabilizzatore di ogni sistema governato dal “dominio dell’uomo sull’uomo”, il profeta Muhammad, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, ordinò la mobilitazione generale, esortando tutti i fedeli a mettere a disposizione le loro risorse per la spedizione, che aveva programmato, nonostante le avverse condizioni climatiche, al fine di fermare lo straniero nell’area della frontiera della patria islamica. Abū Bakr, che Allàh si compiaccia di lui, mise a disposizione tutto ciò di cui era proprietario. Il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, gli chiese: “O Abū Bakr, che cosa hai lasciato per la tua famiglia?”. Abū Bakr, che Allàh si compiaccia di lui, rispose: “Per la mia famiglia ho lasciato Allàh e il Suo Profeta!”. C’è in questa risposta un insegnamento per i Musulmani dei nostri giorni. Dice Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, nel Sublime Corano: “O voi che credete, ve lo indico un affare, che vi salverà da un castigo doloroso?(10) Credete in Allàh e nel Suo Apostolo, e sforzatevi per la causa di Allàh, con i vostri beni e con le vostre persone. Ciò sarà meglio per voi, se volete saperlo! [Corano, sura 61]. Speriamo che a nessun musulmano sfugga che Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, prima di con le vostre persone mette con i vostri beni! Speriamo che – Se Allàh vuole – vengano tratte la conseguenze a livello di comportamento per il dare e per il fare.

N.° 197

Ràgiab
1437
Aprile
2016

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