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MECCA
USO ANTONOMASTICO DELLA PAROLA

Abbiamo ricevuto dal professore di filosofia in pensione Antonio Pilato, antico e attuale simpatizzante dell’Islàm, una lettera, nella quale egli espone la sua posizione critica nei confronti della attuale situazione politica del nostro Paese sotto la guida dell’attuale Presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi. In questa lettera il professore usa la frase “cura solo la sua Mecca”, il nome della nostra Città Santa, la qual cosa ci consente di spiegare il come e il perché la parola “mecca“ - scritta con la emme minuscola - sia entrata nella lingua italiana.
LA MECCA, come a tutti è ben noto, è il nome della prima delle tre Città Sante dell’Islàm, [essendo le altre due, nell’ordine di importanza MEDINA, dove c’è la Moschea del Profeta (al-masgidu-n-Nabawī) e ALQUDS (Gerusalemme), dove c’è la Moschea al-àqṣā (al-màsgidu-l-àqṣā)] nella quale c’è in al-màsgidu-l-Ḥarām.
La nobile Kà’bah, La Casa di Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce [Bàytu-llāhi]. Una cosa particolare è da notare ed è che i nomi di città, in italiano non vogliono l’articolo, mentre anche in arabo il nome della città è senza articolo, in italiano, invece, eccezionalmente ce l’ha come pochi altri nomi di città: Il Cairo, La Spezia, L’Havana, Le Havre, L’Aquila, Las Vegas e altri meno noti. LA MECCA è il luogo verso il quale tutti i Musulmani si rivolgono le cinque volte al giorno nel rito di adorazione, ordinato da Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, ed esemplificato dal Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria il quale disse: “Eseguite i riti di adorazione come li avete visti eseguiti da me” e il rito di adorazione è il secondo pilastro dell’Islàm, LA MECCA è, inoltre, la meta del Pellegrinaggio maggiore, l’esecuzione del quale è prescritto venga eseguita almeno una volta nella vita da parte del musulmano che ne abbia le possibilità ed è il quinto pilastro dell’Islàm. L’Islàm infatti, come insegnò il profeta Muhàmmad, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, si fonda su cinque pilastri, i quali sono:
la testimonianza verbale e comportamentale che non c’è divinità, tranne Allàh e che Muhàmmad è l’apostolo di Allàh; l’esecuzione del rito di adorazione; il pagamento dell’imposta coranica, il digiuno del mese di Ramadàn e il Pellegrinaggio alla Casa [di Allàh], che diventa obbligatorio per chi ne abbia le possibilità.
In relazione al secondo e al quinto pilastro dell’Islàm, la Mecca è il luogo della Terra più importante di ogni altro luogo per i Musulmani, il rito dei quali non è valido, se eseguito in altra direzione; e perché per il Pellegrinaggio, se eseguito come Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, “non c’è altra ricompensa, che il paradiso” come ebbe ad insegnare il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria.
La Mecca è il luogo, il quale - adorando Allàh, l’Altissimo, in direzione di esso ed eseguendo in esso i riti del Pellegrinaggio, come furono esemplificate del Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, il quale disse: “Eseguite i riti del Pellegrinaggio come li avete visti eseguiti da me” - offre ai credenti nella paternità divina del Sublime Corano e nella Missione apostolico-profetica di Muhàmmad, grandi possibilità di successo sublime e di un guadagno senza limiti.
Nel dizionario della lingua italiana Devoto – Oli la definizione del lemma mecca è: “Luogo che, per condizioni ambientali fortunate, offre grandi possibilità di successo e di guadagno, diventando, perciò, il punto di convergenza di coloro che sperano di sfruttarle”.
Quale successo più invidiabile e quale guadagno più grande di quelli che si possono ottenere alla Mecca, per aver eseguito ḥàggiun mabrūr? Come già accennato precedentemente il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria: “Per un pellegrinaggio eseguito come Allàh comanda [ḥàggiun mabrūr] non c’è altra ricompensa che il Paradiso [o come disse, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria]”.
Il nome proprio della città santa dell’Islàm, MECCA, a cui da ogni parte della terra affluiscono milioni di Musulmani, durante i mesi del Grande Pellegrinaggio [gli ultimi due mesi dell’anno lunare e i primi dieci giorno dell’ultimo mese] e durante tutto l’anno per il piccolo Pellegrinaggio [al-‘ùmrah] in cerca del perdono dei peccati e per guadagnare il Paradiso e entrato nell’immaginario occidentale a significare per antonomasia:
1 - qualsiasi luogo che agisca da polo di attrazione, perché ritenuto in grado di offrire particolari opportunità in un determinato campo [Las Vegas è la mecca dei giocatori d’azzardo];
2 – qualsiasi luogo in cui si reca chi spera di realizzare le proprie aspirazioni [Hollywood è la mecca del cinema]
3 - luogo considerato come principale e più importante punto di riferimento di una determinata attività [Il Lussemburgo è la mecca dei grandi evasori fiscali].
Cos’è l’antonomasia?
L’antonomasia [Wikipedia] è un traslato [trasferimento di significato per metafora], per cui nel linguaggio o nello scrivere per designare una persona celebre, in luogo del nome proprio si adopera il suo attributo o la sua apposizione più nota [per gli Italiani il Poeta è Dante Alighieri, autore della Divina Commedia, che ricalca il Viaggio notturno e l’ascensione del Profeta (che per i Musulmani è, per antonomasia, Muhàmmad, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria)], o, viceversa, si indicano, col nome di persona, o cosa famosa, persone o cose che ne posseggano o ne ricordino le qualità [ è un Ercole, per dire ‘un uomo di grande forza; è la Mecca del giocattolo per indicare un negozio dove i bambini possono trovare ogni genere di giocattoli]. La parola deriva dal latino antonomasia, che a sua volta deriva dal greco. antonomasía , che significa ‘contro-denominazione’.

N.° 197

Ràgiab
1437
Aprile
2016

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