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SAFAR

Sàfar è il secondo mese dell’anno lunare. In esso hanno avuto luogo due eventi memorabili durante il corso della missione apostolica del profeta Muhàmmad, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria.
27 Ṣàfar del primo anno
dell’Egira [622 e.v.]
Il miracolo della tela di ragno, con cui Allah, rifulga lo splendor della Sua Luce, all’inizio dell’Egira, sigillò l’ingresso della grotta, nella quale si erano rifugiati il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, e il suo fido Compagno Abū Bakr, che Allàh si compiaccia di lui, sottraendoli così alla cattura da parte degli inseguitori, che gli davano la caccia per riportarlo vivo o morto alla Mecca, da cui Allàh gli aveva ordinato di emigrare a Yàthrib, dopo il fallimento del delitto di stato ordito dai più importanti esponenti della classe dirigente meccana, per toglierlo di mezzo, allo scopo di porre la parola fine al movimento rivoluzionario monoteista, che proclamava l’unità – unicità e unipersonalità di Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, di cui egli, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, era alla testa.
12 Ṣàfar del secondo anno
dell’Egira
Scende l’àyah con cui viene autorizzato il Gihād [Corano XXII – 39 - 41].
Dice Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce:
<<< È stato dato il permesso (di combattere) a coloro che combattono, perché furono vittime di persecuzione - in verità, Allàh è ben capace di dar loro il sostegno - (39) coloro i quali sono stati espulsi dalle loro case ingiustamente, solo per il fatto che dicevano: “I1 nostro Signore è Allàh!”. Se Allàh non contenesse una parte degli uomini per mezzo di un’altra parte, quanti luoghi di culto - eremitaggi e chiese e salawàt e moschee, in cui viene menzionato il nome del Signore - sarebbero distrutti! Certamente Allàh assisterà chi Lo aiuta - in verità, Allàh è, certamente, forte e potente - (40) coloro che, se li insediamo, solidamente, nella terra, eseguono l’adorazione quotidiana, ordinano il bene e vietano il male! Ad Allàh appartiene l’esito delle cose. (41)>>>.
-o-
GHAZWATU WADDAN
(La spedizione a Waddan)
Nello stesso mese di Safar dell’anno secondo dell’Egira [623 v.v.], il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, essendo venuto a conoscenza che una carovana dei Coreisciti era in sosta nel villaggio di Waddān, ubicato tra La Mecca e Medina, alla testa di settanta uomini in armi, la maggior parte fuorusciti dalla Mecca, dopo aver lasciato come suo luogotenente al governo di Medina il fido Compagno Sa’d bin ‘Ubadah, marcia su Waddān, ma quando vi giunge la carovana meccana è già partita. Questa è la prima spedizione che il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, guida di persona. Mancato l’obiettivo il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria si ferma in loco per alcuni giorni e coglie l’occasione per fare accordi con alcune tribù insediate nella zona. Lo scopo di questa prima impresa militare [attuata perché autorizzata da Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce] è il risarcimento con la mercanzia portata dalla carovana dei beni che – emigrando a Yàthrib a causa della persecuzione di loro da parte della classe dominante alla Mecca, gli Emigrati [al‑muhāgirūna] erano stati costretti ad abbandonare alla Mecca.

N.° 202

Safar
1438
Novembre
2016

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