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IL PETTEGOLEZZO

Khàlid bin al-Walīd, che Allàh si compiaccia di lui, fu l’artefice della strepitosa vittoria al fiume Yarmūk della piccola armata musulmana sul colossale esercito imperiale di Bisanzio, pronto all’invasione del Dar al-Islàm nell’anno 636 e.v. nonostante che ‘Ùmar bin al-Khaṭṭāb, lo avesse esonerato dal comando, quando le due armate erano già schierate sul capo di battaglia, pronte al combattimento. Memorabili le parole che disse in risposta a chi gli aveva chiesto: “Come mai ci hai portato alla vittoria, sapendo che il Califfo ti aveva esonerato dal comando?”. Rispose: “Non combattevo per ‘Ùmar, ma per Allàh!”. Un giorno un uomo andò da lui per riferirgli che Fulàn bin Fulàn lo aveva parlato male di lui e lui rispose: “Nelle sue opere c’è il pettegolezzo, per cui è libero di farlo come desidera!”.
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Wahb bin Munabbih, 654 – tra il 725 fu un rinomato tradizionista e storico yemenita, annoverato tra i Seguaci [Tabi’īna] dei Sahabah, che Allàh si compiaccia di loro, il quale viene ricordato anche perché divulgò delle storie tratte dalla tradizione israelitica [isrā’īliyyāt], per cui da alcuni ulamā‹ non è ritenuto sufficientemente attendibile. Un giorno un uomo gli disse: <Un tale ti stava insultando>, Wahb gli replicò, a tamburo battente: <Satana non ha trovato nessun messaggero oltre a te?!>.
Dall’imām As-Shafi’ī, che viene considerato il Fondatore della scuola teologico-giuridica, che da lui prende il nome [La scuola Shafi’ìta], un giorno, andò un uomo, per dirgli che qualcuno stava parlando male di lui. L’Imām gli disse: <Se ciò che mi riporti è vero, allora sei un pettegolo, ma se ciò che tu racconti è una menzogna, allora tu sei un individuo immorale!>. L’uomo si vergognò e andò subito via.
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Il pettegolezzo è uno degli artifici di cui Satana si serve per distruggere i rapporti tra le persone e avvelenare l’anima di chi è vittima del pettegolezzo, che è uno dei gravi peccati della lingua.
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Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, lo ha proibito: <<<O voi che credete, astenetevi molto dal congetturare perchè una parte della congettura è peccato; non spiatevi e non fate maldicenze una parte di voi su un’altra parte. Forse che qualcuno di voi amerebbe mangiare la carne del suo fratello morto? Sicuramente, la cosa vi fa orrore! Perciò temete Allàh. In verità, Allàh è l’Accoglitore del pentimento, al-Rahīm (12) [Sura al-Ḥugiurāt]>>>.
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Il Profeta che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, disse - a un uomo che gli aveva chiesto che fare per essere con lui in paradiso: <<< Non peccare ciò che hai tra le mandibole [la lingua] e ciò che hai tra le gambe [gli organi genitali], e io ti garantisco il Paradiso>>> [o come disse, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria.
Il Musulmano devoto e disciplinato, in obbedienza ai Comandamenti, che Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, espone con chiarezza nel Sublime Corano, e ai precetti del Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, non solo sta alla larga dal pettegolo e si astiene dal commettere questo grave peccato, ma rifiuta di dare credito o spazio alla mala lingua, che per una cattiveria, quasi strutturale della sua personalità, si diverte a creare dissapore e attrito tra persone di sua conoscenza.
E ciò anche perché dal pettegolezzo è facile passare alla diffamazione, un altro grave peccato della lingua.
Disse un savio a suo figlio: “Sappi, o figlio mio, che chi usa misericordia, riceverà misericordia; chi sa tacere, vivrà in pace; chi, quando parla, dice cose buone, si arricchisce; chi, quando parla, dice cose non vere, fa peccato; chi non sa dominare la sua lingua, rimpiangerà, prima o poi, di non averlo fatto”.

N.° 203

Rabì II
1438
Gennaio
2017

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