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ERDOGAN
PERCHÉ È ODIATO
IL PRESIDENTE TURCO?

Recep Tayyip Erdogan
[Ràgiab Tàyyib Erdogan] è l’attuale Presidente - il 12° - della Repubblica Turca, fondata in Anatolia nel 1923 da Kemal Ataturk dopo la disintegrazione dell’Impero ottomano, avvenuta a seguito della sconfitta subita nel 1918 nella prima guerra mondiale. È stato sindaco di Istanbul dal 1994 al 1998. Nel 2001 ha fondato il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (Adalet ve Kalkınma Partisi - AKP). Dal 2003 è stato primo ministro per tre mandati consecutivi fino al 2014, anno della sua elezione a presidente della Repubblica. In questo periodo il Presidente turco si è attirato l’odio di alcuni circoli di potere internazionali, anto che, addirittura è stato organizzato un golpe, miseramente fallito, come lo sbarco nella baia dei porci a Cuba organizzato dagli USA per togliere di mezzo Fidel Castro. Le ragioni dell’odio sono nel progresso della Turchia sotto la guida di Erdogan, il quale con sapiente prudenza politica, la sta portando ad assumere, nuovamente, quel ruolo di super-potenza mondiale, che ebbe nel periodo storico del sultanato/Califfato ottomano. E sono i numeri a parlare. Nel 2013 il reddito pro-capite nazionale della Turchia era di Un trilione [ mille miliardi] e 100 miliardi di dollari, pari alla somma pro-capite di Iran Arabia Saudita, Emirati Arabi con l’aggiunta di Giordania Siria e Libano. Sul piano economico la Turchia di Erdogan ha fatto uno spettacolare salto in avanti, passando dal 111° al 16° posto, alla media di 10 punti pil per anno entrando così nel club dei 20 Paesi più grandi nel mondo. Non solo, ma il progetto politico-economico a cui Erdogan sta lavorando è quello di portare la Turchia ad essere nel 2023 – centenario della fondazione della Repubblica – una delle tre prime potenze economiche del mondo. L’ aeroporto principale di Istanbul è il più grande aeroporto d’Europa, che riceve giornalmente 1260 aerei a cui la metà di questo numero è da aggiungere al primo per il traffico aereo del secondo aeroporto sempre a Istanbul. La compagnia di bandiera turca è stata premiata come prima in Europa. In 10 anni di governo Erdogan è avvenuta una imponente forestazione con la piantumazione di 2 miliardi e 770 milioni di alberi [da frutta e non]. Nell’industra è stato prodotto il primo carro armato blindato, il primo aereo senza pilota, il primo satellite artificiale militare, con diverse funzioni. Sono state istituite 125 Università, 189 sedi scolastiche d’insegnamento con 170.000 nuove aule, portando il numero di studenti per aula da 40 a 21. Erdogan, mentre in Europa, a causa della crisi, c’è stato un aumento delle tasse universitarie, ha emesso un decreto per la gratuità di ogni forma di insegnamento a tutti i livelli, compreso quello universitario, Il reddito individuale , che prima di Erdogan, era di 3.500 dollari all’anno è balzato a 11.000 dollari, più di quello della Francia e la lira turca si è rivalutata di 30 volte, rispetto al suo valore prima di Erdogan. Nei laboratori scientifici ci sono attualmente 300.000 ricercatori al lavoro per far progredire il Paese per portarlo a essere uno dei Paesi più industrializzati. Gli stipendi sono aumentati del 300% [un impiegato è passato da 340 a 975 lire] e la disoccupazione è scesa dal 38% al 2%. Per la prima volta nella sua storia il bilancio dell’Istruzione e della Sanità ha superato quello del ministero della difesa. Un maestro di scuola elementare prende più di un medico. In questo periodo sono stati aperti 35.ooo laboratori tecnologici e piattaforme informatiche per i giovani turchi, ondo non abbiano la necessità di andare all’estero. Prima di Erdogan la Turchia aveva un debito internazionale di 47 miliardi. Sotto Erdogan nel 2016 non solo è stato estinto il debito, ma nella Cassa generale dello Stato sono entrati 100 miliardi. L’esportazione è passata in 10 anni da 23 miliardi a 153 milardi verso 190 stati. La Turchia è, oggi, leader nel campo dell’elettronica [1 apparecchio su 3 e made in Turkey]. L’amministrazione Erdogan ha messo a punto un sistema di impianti per la trasformazione in energia elettrica dei rifiuti, per cui il 90 % delle abitazioni ha l’elettricità. Erdogan è l’unico che mentre il rappresentante di Israele faceva il suo intervento invece di applaudire si è alzato dicendo: “È una vergogna che voi applaudiate uno stato che ha ammazzato migliaia di bambini e di donne a Ghaza”. Erdogan è l’unico capo di Stato che si è recato in Birmania a visitare i profughi Rohinghia in fuga da Nianmar per sottrarsi al genocidio. Ha emesso un decreto, per cui uno studente egiziano, impossibilitato per motivi politici a studiare in Egitto possa essere ammesso in Università turche. Due nuovi ponti sono entrati in funzione nel Bosforo. Dopo 90 anni è stato re-introdotto nelle scuole lo studio del Corano e del Hadīth. È stata abolita la legge che vietava l’indossamento del velo e sono 10.000 i nati a Istanbul che, giunti a sette anni inizieranno a pregare e a imparare il Corano a memoria. Quanto sopra è una esposizione sintetica di quanto grande sia stato fino a ora il lavoro svolto da Erdogan per la sua Patria e di quanto sia in progetto per il bene dei Turchi. È un’esposizione sintetica dei progressi fatti dalla Turchia sotto la direzione del presidente Erdogan, che crediamo – trattandosi di numeri - sia sufficiente per esprimere - a ragion veduta e con cognizione di causa - grande ammirazione per colui che li ha realizzati e per i suoi progetti da realizzare – se Allàh vuole – entro il 2023, anno del centenario della fondazione della Repubblica. Il mondo non ne parla perché si tratta di Ràgiab Tàyyib, musulmano. Se le stesse realizzazioni fossero state fatte in uno dei Paesi occidentali, l’uomo politico che le avesse realizzate nello stesso tempo di Erdogan sarebbe stato proclamato <l’uomo del decennio> in copertina sul prestigioso TIME internazionale.
Buon lavoro Presidente Erdogan!

N.° 206

Ramadàn
1438
Maggio
2017

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