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COMUNICATO
DELLA FIOE

Federation of Islamic Organizations in Europe
Dov’è la coscienza morale del mondo riguardo alle brutali violenze contro I Musulmani Rohingya?

Il mondo sta a guardare in silenzio il crescendo della dolorosa tragedia del Rohingya. Essi, scippati della cittadinanza e dei diritti civili, sono costantemente esposti ai più orribili crimini del genocidio: uccisioni, roghi, stupri e espulsioni. Gli attacchi, perpetrati alla cieca dai militari del Myanmar e dalle milizie degli estremisti buddisti, che li fiancheggiano, hanno deliberatamente distrutto villaggi abitati dai Musulmani e bruciato vivi i loro abitanti. Non molti giorni or sono sono stati commessi massacri di pulizia etnica con migliaia di vittime oltre all’espulsione di decine di migliaia di persone, che rivelano una sistematica politica di terrorismo di stato posta in essere dal Governo di Myanmar contro la minoranza musulmana più perseguitata del mondo. A fronte di queste flagranti violazioni dei Diritti Umani Fondamentali e delle Risoluzioni Internazionali in materia, che integrano gli estremi di crimini contro l’umanità, non è è più tempo di limitarsi a mere condanne ed emettere dichiarazioni di denuncia, perché esse non hanno effetto su un regime brutale che anche impedisce alle sue vittime di ricevere aiuti. Pertanto, la Federazione delle Organizzazioni Islamiche in Europa chiede alla EU, alle organizzazioni internazionali che si interessano di aiuti a livello mondiale, alle Istituzioni Islamiche, ai Governi di tutti gli Stati, specialmente ai Paesi Arabi e Musulmani di prendere urgenti misure adeguate alla grandezza del disastro e di provvedere a:

rompere le relazioni diplomatiche con il Governo di Myanmar a causa della sua politica di pulizia etnica nei confronti dei suoi cittadini musulmani;
imporre senzioni internazionali contro Myanmar, embargo nelle esportazioni di armi e di equipaggiamento militare, procedimenti penali contro gli ufficiali respondsabili dei massacri;
ritiro del Premio Nobel , conferito a Aung San Suu Kyi, capo del governo di Myanmar, per avere rifiutato di riconoscere ufficialmente l’esistenza di crimini e di condannarli;
permettere l’immediato accesso dell’assistenza umanitaria e provvedere un rifugio sicuro per migliaia di rifugiati a fronte delle dure condizioni di vita.
Usare tutti I mezzi legali per mostrare sostegno e solidarietà ai Musulmani Rohingya e promuovere la loro giusta causa.

Bruxels, 5 Settembre 2017
Federation of Islamic Organisations
in Europe [FIOE]

N.° 208

Dhu-l-Hìggiah
1438
Settembre
2017

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