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PEARL HARBOUR
E L’11 SETTEMBRE

Il 7 dicembre del 1941 forze aeree nipponiche attaccarono a tradimento la flotta e le istallazioni militari degli Stati Uniti stanziate nella base navale di Pearl Harbour, partendo da delle portaerei in navigazione verso le Hawai. In poco più di un’ora 350 aerei giapponesi inflissero pesanti danni alla flotta USA del Pacifico, quando ancora la formale dichiarazione di guerra, che un tempo era d’obbligo, non era ancora stata presentata a Washington. L’allora presidente degli Stati Uniti, Franklin Delano Roosevelt parlò di Day of infamy (giorno dell’infamia). Nell’opinione pubblica USA si sviluppò un forte sentimento di riprovazione e di odio verso il Giappone, che faceva parte del Tripartito Roma-Tokio-Berlino, per cui - l’attacco proditorio a Pearl Harbour del Sol Levante - ribaltatosi l’atteggiamento della maggioranza degli Americani, contrari all’entrata degli States nella Seconda guerra mondiale accanto a Inghilterra e Francia - diede a Roosewelt la possibilità di giustificare l’entrata in guerra degli USA oltre che contro il Giappone, anche contro i suoi alleati europei:l’Italia fascista e la Germania nazista, che dichiararono guerra agli USA in forza del Patto Tripartito. Perché questo ricordo? Perché è imminente l’11 settembre, la data dell’attacco alle Torri Gemelle di New York e l’evento ha delle analogie con quello del 7 dicembre del 1941 a Peral Harbour. Da fonti attendibili, infatti, pare che il governo USA fosse stato informato del fatto che la ricognizione aerea aveva avvistato una imponente squadra navale nipponica con numerose portaerei in navigazione verso le Hawaii e ciò non stante non abbia messo in stato d’allarme la sua base aeronavale di Pearl Harbour, che non poteva non essere l’unico obbiettivo strategico della flotta giapponese in navigazione: quello di mettere fuori gioco con un’azione di sorpresa la flotta statunitense del Pacifico. Per poter determinare gli Americani a scendere in campo ci voleva un tremendo shock e Pearl Harbour lo fu: la prima volta guerra contro gli USA sul suolo USA! Pare che anche per quanto riguarda l’eccidio delle torri gemelle del 2011 l’amministrazione USA in carica fosse al corrente prima che le torri fossero colpite dagli aerei kamikaze dell’esistenza nei cieli USA di preoccupanti voli anomali di aerei dirottati, senza che da parte delle Autorità competenti per la sicurezza del traffico aereo nei cieli degli States ne venisse ordinata l’intercettazione con l’ordine di atterrare e in caso di disobbedienza all’ordine, quello di abbattimento. Perché non fu fatto? Forse perché fosse necessaria la tragedia delle Torri Gemelle, per poter giustificare agli occhi dell’opinione pubblica mondiale gli interventi militari diretti e per interposta persona degli Stati Uniti in Asia e in Medio Oriente? Interventi applauditi ci furono! Interventi che hanno causato centinaia di migliaia di vittime innocenti, e continuano a causarne, la maggior parte delle quali di religione musulmana. In ogni caso solo Allàh, rifulga lo splendor della sua Luce, conosce la verità, ma non si può essere alieni dal non escludere che l’obbiettivo politico sia l’annientamento dell’Islàm. Anche il vicerè abissino dello Yemen, la cui potenza militare era rappresentata dall’elefante da guerra, progettò la distruzione della Nobile Kà’bah e giunse con la sua armata fino alle mura di essa, ma Allàh, rifulga lo splendor della sua Luce, il Padrone del Sacro Santuario, lo fermò con un miracolo della Sua onnipotenza, di cui parla nella Sura dell’elefante, la sura 105 del Sublime Corano:
Non hai visto cosa fece il tuo Signore ai possessori dell’elefante? (2) Non fece forse fallire il loro piano? (3) Egli mandò su essi, a ondate successive, stormi di uccelli, (4) che fecero cadere su loro una pioggia di pietre d’argilla (4) e li ridusse come pula, dopo la battitura. (5)

N.° 208

Dhu-l-Hìggiah
1438
Settembre
2017

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