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L’IMAM NON
SGRIDA NESSUNO

Dopo aver letto la versione giornalistica dell’intervista da me rilasciata all’Adnkronos e pubblicata su diversi quotidiani il 25‑VIII‑19 con il titolo: L’imam attacca Salvini: «Sbaglia a baciare il rosario, dimentica il suo ruolo» Domenica 25 Agosto 2019, ritengo utile utilizzare lo strumento dell’antica formula della “glossa”, per mezzo della quale viene data una spiegazione del testo. In questo caso, essendo io il “glossatore” di un testo, che riporta mie affermazioni rilasciate nel corso di una intervista,le glosse hanno da intendersi come “chiarimenti del mio pensiero”.

TESTO
Governo, l’imam attacca Salvini: «Sbaglia a baciare il rosario, dimentica il suo ruolo».Sì ai simboli religiosi durante i comizi politici; no al bacio del rosario in Senato. La lezione sulla laicità dello Stato, indirizzata al ministro dell’Interno uscente Matteo Salvini, arriva dalla comunità musulmana milanese. A dire al leader della Lega che quando parla in veste istituzionale «deve rappresentare tutto il popolo italiano, non solo una parte» è Ali Abu Shwaima, presidente del Centro islamico di Milano e Lombardia, che ha qualcosa da dire anche sull’esecutivo dimissionario: «Invece di fare ciò di cui aveva bisogno il Paese - spiega all’Adnkronos - si è impegnato solo a dimostrare che era contrario a stranieri e immigrati».

GLOSSA
“Preciso che ho espresso la mia opinione negativa di cittadino sul comportamento di un esponente di primo piano dell’Esecutivo nel Senato della nostra Repubblica, che è uno Stato laico e fondato sul pluralismo politico, religioso, non per criticare una persona orgogliosa della propria religione e dei suoi simboli! E ciò in quanto sono Imàm e rispetto tutte le religioni”.

TESTO
A una domanda specifica sul comportamento di Salvini, ovvero di baciare il rosario in Senato, la risposta [dell’Imàm]: “E’ inopportuna in questa sede, anche se libero di farlo in qualsiasi altra sede non istituzionale”. Sull’esibizione di icone e crocifissi da parte di Salvini, Abu Shwaima distingue le due situazioni. “Durante gli eventi politici, Salvini può fare quello che vuole: può mostrare la propria fede ed essere orgoglioso di quello che in cui crede, giusto o sbagliato che sia. Ma quando parla da ministro dell’Interno non può essere di parte, non può presentarsi come fedele. L’Italia è un Paese laico”.

GLOSSA
Nella mia qualità di esponente dell’Islàm, che è, quanto a numero di fedeli la seconda sul territorio della Repubblia, ritengo che il ministro Salvini, anche lui cittadino della Repubblica, di cui ammiro la manifestazione di orgoglio religioso, dovrebbe lasciare gli altri cittadini di fare altrettanto, cioè di manifestare in pubblico e in privato il loro credo, come garantisce la Costituzione non solo ai cittadini, ma a tutti!. Come egli ama pregare nelle chiese e, giustamente, costruirle! Non dovrebbe dire come ministro di uno Stato laico che i Musulmani non possono avere la Moschea.
TESTO
Secondo l’imàm, primo segretario generale dell’Ucoii, l’Unione delle comunità e delle organizzazioni islamiche in Italia, quando martedì il vicepresidente del Consiglio ha baciato il rosario e invocato la Madonna in Senato “ha dimenticato il suo ruolo, ha dimenticato il fatto che in quel momento non rappresentava se stesso né il suo partito, ma il governo e tutto il popolo italiano”.

GLOSSA
l’articolista scrive [vedi sopra]: “SECONDO L’IMAM..... E VA’ AVANTI CHE TI ASPETTO...”. NO! NON SECONDO L’IMAM, ma secondo il diritto costituzionale la Repubblica Italiana è uno Stato laico! Non lo dico io, ma lo ha detto il Presidente del Consiglio nella stessa seduta del Senato. Per questo il Salvini, nel baciare il rosario e nell’invocare la Madonna in Senato “ha dimenticato il suo ruolo, ha dimenticato il fatto che in quel momento non rappresentava se stesso né il suo partito, ma il governo e tutto il popolo italiano”.

TESTO
Il giudizio di Abu Shwaima non è più accomodante quando si tratta di guardare nel complesso ai risultati dell’esecutivo M5s-Lega. «È un governo - spiega - che ha passato mesi a litigare invece di fare le cose di cui ha bisogno il Paese. Si è impegnato solo a dimostrare che era contrario agli stranieri e agli immigrati, che invece partecipano positivamente al Pil del Paese. Va bene contrastare i cosiddetti clandestini, ma non si può negare che chi arriva in Italia contribuisce al suo sviluppo. Tra gli stranieri c’è anche chi fa lavori che danno un contributo grande per il Paese: ci sono medici, come me, ingegneri e tecnici, tanti professionisti.
GLOSSA
“Il governo italiano deve essere imparziale con tutti e, se ha pienamente ragione di fare le leggi contro i cosiddetti clandestini, allo stesso tempo non deve non tener conto che c’è una grande massa di stanieri regolarmente presenti sul territorio, tra cui sono molto numerosi i musulmani, titolari di diritti politici e che, sempre più numerosi, esercitano imprese in diversi settori di attività, contribuendo all’economia nazionale, come risulta dalle periodiche indagini dell’ISTAT e dai resoconti delle Camere di Commercio, Industria e Agricoltura”.

N.° 214

Dhul Hìjjah 1440
Luglio-Agosto 2019

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