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ECLISSI LUNARE

Nelle prime ayāt della Sura 55, la Sura del Sommamente Misericordioso, Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, dice:
««« Il Sommamente Misericordioso (1) ha insegnato il Corano (2), ha creato l’uomo (3), gli ha dato la facoltà della parola (4). Il sole e la luna (viaggiano) in base a un calcolo
[al-shàmsu wa l-qàmaru bi-ḥusbān] (5).
Le stelle e gli alberi si prosternano (6). Egli ha innalzato il Cielo e posto la Bilancia (7) »»».
Martedì 16 Luglio è avvenuta un’eclissi di Luna, osservata in Italia su tutto il territorio nazionale tranne dove le nuvole ne hanno impedito la visione. Questa eclissi è stata in Italia l’evento astronomico dell’anno, in Italia. Chi ha perso l’occasione di ammirarla e di partecipare al rito di adorazione dell’eclissi di luna dovrà, se Allàh vuole, aspettare fino al 2021 per ammirarla dall’Italia.
L’evento è stato visibile a partire dalla sera di Martedì 16 luglio, quando la Luna è entrato nel cono di penombra alle 20,44; l’inizio della vera e propria eclissi lunare, si è verificato alle 22,01, mentre il picco massimo è stato raggiunto alle 23,30, allorché il disco lunare si è presentato in parte rossastro e in parte bianco-giallognolo. Superato il picco è iniziata la fase di uscita dal cono d’ombra, che avvenuto verso l’una di mercoledì 17 luglio.
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L’evento astronomico dell’eclissi è un segno/miracolo nell’ordinamento cosmico dell’onnipotenza di Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, ed è un poderoso richiamo al «Ricordo di Allàh», per chi crede nella paternità divina le Sublime Corano e nella Missione apostolico-profetica di Muhammad, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria.
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Per il Ricordo di Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, l’eclissi è l’occasione di un rito di adorazione speciale, il nome del quale in arabo è « ṣalātu-l-Khusuf » [rito di adorazione ad Allah per l’eclissi lunare] e « ṣalātu-l-Kusuf » [rito di adorazione per l’eclissi solare].
Ambedue i riti di adorazione consistono di due rak’ah [la rak’ah è una unità rituale modulare di posture e gesti]. Dato che in arabo esiste il numero duale, cio che in italiano è «due ràk’ah» in arabo si dice «rak’atāni».
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In ambedue i riti la recitazione viene eseguita ad alta voce. In ciascuna rak’ah il rukū’ [il piegarsi in un inchino a 90°] viene eseguito due volte, il secondo è più breve del primo e le recitazioni sono due.
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Dopo takbīratu-l-Iḥrām [il dire: «Allāhu Àkbar», che è il «takbīr della consacrazione», con cui ha inizio il rito], vengono recitate Sūratu-l-Fātiḥah e una lunga sura.
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Dopo il primo rukū’, vengono recitate Sūratu-l-Fātiḥah e una lunga sura, che ha da essere meno lunga della recitazione precedente.
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Vi sono due «sugiūd» [prosternazioni] in ciascuna rak’ah.

LA CONQUISTA
DELLO SPAZIO

In occasione dell’eclissi il pensiero è corso alle prime āyāt dell Sura 55 del Sublime Corano, la Sura al-Raḥmān, nelle quali c’è la spiegazione del fenomeno astronomico dell’eclissi di sole e dell’eclissi di luna, che dipendono dal funzionamento dal rapporto cosmico del sistema Sole – Terra – Luna, che Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, ha messo al servizio della creatura umana per il computo del tempo, fenomeno che si verifica miracolosamente con precisione prevedibile grazie al fatto che l’Onnipotente Architetto dell’universo fa navigare nello spazio i corpi celesti su traiettorie determinate dall’azione di forze invisibili, paragonate a “colonne” nel Libro di Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce.
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Come non ricordare nell’occasione dell’eclissi di Luna che il 20 luglio del 1969 gli astronauti Neil Armstrong e Buzz Aldrin posarono il modulo Eagle (l’Aquila) sul Mare della Tranquillità sulla Luna?
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È passato mezzo secolo dal primo sbarco sulla Luna di due creature umane, il famoso «allunaggio», a cui miliardi di altre creature umane hanno assistito in diretta, dagli schermi televisivi di tutto il mondo civilizzato video-munito! Sarà stato vero? La domanda sorge perché per tutta una serie di motivi, il parlare dei quali non è questa la sede, molti ritengono che l’uomo non abbia mai messo piede sulla Luna e che quello che è stato rappresentato non sia altro che una colossale messa in scena cinematografica, come episodio della guerra nella corsa alla conquista dello spazio tra USA & URSS, nella quale l’URSS aveva mandato in orbita il primo uomo nello spazio, Yuri Gagarin!
“Al-ḥàrbu khidā’un”
La guerra è inganno è un detto arabo e può benissimo darsi, ma solamente Allàh, l’Altissimo, sa come sono andate le cose, che non essendo in grado di mantenere la promessa nel termine, entro il quale J.F.Kennedy, presidente degli USA aveva promesso lo sbarco USA sulla Luna, l’Ente Spaziale Americano abbia realizzato cinematograficamente in segreto lo sbarco in uno studio, sotto la direzione del famosissimo regista statunitense Stanley Kubrik, l’ultimo grande regista del secolo scorso. Sarà vero? Vero o non vero il pensiero corre nuovamente alla Sura al-Raḥmān perchè in essa si legge: «««« O consorzio dei ginn e degli uomini, se ce la fate a evadere dai confini dei cieli e della terra, evadete. Voi non evaderete, se non ve ne sarà dato potere.(33)Quale, dunque, voi due negherete dei doni del vostro Signore? (34) Vi sarà mandato addosso un getto di fuoco e di rame e non ci riuscirete.(35)
Non c’è chi non veda in queste tre āyāt un accenno alla possibilità che l’uomo possa evadere dai confini dei cieli e della Terra e che questa possibilità possa realmente concretizzarsi, quando l’uomo ne abbia ricevuto «sulṭān», cioè «potere che viene attribuito da un’Autorità Superiore», cioè da Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, tramite il progresso della scienza applicata alle leggi dei fenomeni naturali creati da Allah Stesso. L’ha già ricevuto questo potere? Allàhu à’lam.

N.° 214

Dhul Hìjjah 1440
Luglio-Agosto 2019

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