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Festa del sacrificio
di sofferenza e dolore

Siamo entrati nell’ultima decade del tempo del Pellegrinaggio, i primi 10 giorni di dhū-l-hìggiah, giorni nei quali le opere buone e le devozioni del sentimento religioso e della vita pratica nel rispetto dei comandamenti di Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, e dei precetti del profeta Muhàmmad, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, sono molto graditi da Allàh e il Suo compiacimento è fonte di benedizioni per il fedele musulmano e per la fedele musulmana. Il giorno tre di Ottobre, se Allàh vuole, sia gloria a Lui l’Altissimo, i Pellegrini saranno nella Pianura di ‘Arafāt per la Sosta di adorazione, che è il momento culminate derl Pellegrinaggio. Il Profeta infatti disse, sinteticamente. “il pellegrinaggio è ‘Arafàt [al-ḥàggiu ‘àrafah]. E al Pellegrinaggio è dedicato, essenzialmente, questo numero del Messaggero, per dare completa, quanto più possibile, per i limiti di spazio, informazione ed incentivo a compierlo a coloro che il Pellegrinaggio, che è – come è noto – il quinto pilastro dell’Islàm, ancora non l’hanno eseguito.

(Segue da pag. 3) In commemorazione della durissima Prova di fedeltà, a cui Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, sottopose il profeta Ibrāhīm e Ismā’īl, prova che essi superarono brillantemente, i Musulmani sacrificano, quelli che ne hanno la possibilità, e il giorno del Sacrificio è un giorno di gioia e di Festa, a cui il Musulmano attinge un esempio sublime di fedeltà alla Parola di Allàh, l’Altissimo e all’insegnamento profetico per il regolamento della sua vita. A tal fine c’è in questo numero un racconto intitolato < Chi va a piedi e chi va a cavallo> da cui trarre un ammaestramento molto utile ai fini della salvezza dal fuoco. Non può mancare il ricordo di due eventi tragici accaduti in passato nel mese di settembre: l’attentato alle torri gemelle di New York che pur non avendo niente a che fare con l’Islàm viene addossato a esso e rammentato per attizzare islamofobia nelle masse video-dipendenti e l’eccidio di Sabra e Shatilah del quale chi aveva il dovere di impedirlo e non l’ha fatto è totalmente corresponsabile al banco del tribunale della storia e a quello di Allàh/Iddio, davanti al quale i colpevoli del crimine contro l’umanità non hanno nessun modo di farla franca. Non si può, inoltre, il Messaggero esimere di ricordare la recente mattanza perpetrata dall’esercito ebraico nella Palestina occupata in danno della popolazione di Gazah e la mattanza da quattro anni in corso in Siria in danno del popolo siriano da parte del regime settario [alauita] di Assad. La Festa sarà, pertanto, vissuta, purtroppo con mestizia e nel dolore per le sofferenze dei fratelli e la preoccupazione per i progetti di aggressione all’Islàm nelle Terre della sua Origine. Non manca, infine, la ricetta per un piatto da confezionare in stile lombardo con la carne del sacrificio: la cotoletta alla milanese.

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AUGURIO AI PELLEGRINI
Da parte del Messaggero dell’Islàm:
<< Ḥàggiun Mabrūr ! >>
agli
Ospiti del Sommamente Misericordioso,
ché per un << ḥàgg mabrùr >>
non c’è altra ricompensa
che il Paradiso.

N.° 188

Dhu-l-Hìggiah
1435
Settembre 2014

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