Home Archivio

 

Eccellenza del digiuno

Disse il Profeta Muhàmmad, che Allàh lo benedica e l'abbia in gloria: "Quando arriva Ramadàn, le porte del cielo vengono aperte, quelle dell'inferno vengono sbarrate e i diavoli vengono messi in catene" e in un'altra tradizione è aggiunto "e le porte della Misericordia sono aperte".

Disse (che Allàh lo benedica e l'abbia in gloria): "Una delle otto porte d'ingresso del Paradiso si chiama Rayyàn; l'ingresso attraverso questa porta è riservato a coloro che hanno digiunato".

Disse (che Allàh lo benedica e l'abbia in gloria): Allàh ha detto: "Ogni buona azione del figlio di Adamo sarà moltiplicata da dieci a settecento volte, tranne il digiuno perché esso è per Me e Io stesso lo compenserò. Egli si è astenuto per Me dalle sue passioni e dal suo mangiare". Per il digiunante ci sono due momenti di grande gioia: quello della rottura del digiuno e quella dell'incontro con il suo Signore e certamente la fragranza della bocca del digiunante è più gradita ad Allàh del profumo del muschio. Il digiuno è uno scudo. Perciò durante il digiuno non si devono fare discorsi vani né gridare fino a diventare rauchi. Se qualcuno provoca un digiunante, esso deve dire: Sto digiunando!".

Disse (che Allàh lo benedica e l'abbia in gloria):
"È giunto a voi Ramadàn, un mese benedetto! Allàh ha reso per voi obbligatorio il digiuno. Le porte del cielo in esso sono aperte e quelle dell'inferno chiuse. I diavoli in esso sono messi in catene. In questo mese c'è una notte meglio di mille mesi, chi è privato del bene di essa è privato di ogni bene".
In un'altra tradizione è aggiunto "e non è privato del bene di essa, se non chi è sfortunato".

Disse (che Allàh lo benedica e l'abbia in gloria): "Allàh vi ha reso obbligatorio il digiuno nell'arco diurno dei suoi giorni (i giorni del mese di Ramadàn) e facoltativo lo stare in preghiera nell'arco notturno di essi. Chi fa in esso una cosa facoltativa è nella posizione di chi, fuori di Ramadàn, fa una cosa obbligatoria, e chi in esso fa una cosa obbligatoria è nella posizione di chi, fuori di Ramadàn, fa settanta cose obbligatorie. Ramadàn è il mese della pazienza, e la ricompensa della pazienza è il Paradiso. È il mese dell'amore reciproco, è il mese, in cui più abbondante è la provvidenza divina per il credente. Per chi offre la rottura del digiuno a un digiunante, c'è il perdono dei peccati, la preservazione dal fuoco, e una ricompensa pari a quella del digiunante, senza che a quella del digiunante venga tolto nulla". Gli fu osservato: "O Apostolo di Allàh, non tutti noi siamo in grado di offrire l'Iftàr (la rottura del digiuno) a un digiunante". Disse: "Allàh offre la sua ricompensa a chi offre un iftàr, anche se esso consiste in un sorso di latte, un dattero, o un sorso di acqua. A chi soddisfa il bisogno di una persona, Allàh darà da bere dalla mia Fontana (al-hàud) un sorso, che non gli farà più avere sete fino a quando entrerà in Paradiso. Questo è un mese, l'inizio del quale è Misericordia, la sua metà è perdono e la sua terza parte salvezza dal fuoco. E Allàh salverà dal fuoco colui che avrà reso leggero il peso del suo schiavo". O Allàh, esalta, abbi in gloria e benedici il tuo Servo e Apostolo Muhàmmad, Luce della Retta direzione!

La Lode appartiene ad Allàh.
Il Signore di tutti gli universi.

N.° 172

Ramadàn 1433
Luglio 2012

Sfoglia on-line

Scarica PDF