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Parole di Omar
a Sa'd Bin Al-Waqqas

Nell’anno 636 miladico si svolse a Qadīsiah, una città dell’Irāq una battaglia campale tra il minuscolo esercito musulmano e l’armata imperiale persiana. Il Comandante dell’esercito musulmano si chiamava Sà‛d bin al-Waqqās (che Allàh si compiaccia di lui) e comandante dell’armata persiana era il principe della casa regnante [Sassanide] che si Chiamava Rustum. Il re dei re di Persia si chiamava Yazdegard ed era figlio e successore del famoso Cosroe II, che era stato sconfitto dall’imperatore bizantino Eraclio nella guerra bizantino-persiana di cui parla Allàh, rifulga lo splendore dlla Sua Luce, nella Sura XXX del Sublime Corano, intitolata ar-Rūm. A Medina, la capitale dello stato Islamocratico, fondato dal profeta Muhàmmad, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, era Califfo il principe dei credenti, Omar bin al-Khattàb, che Allàh si compiaccia di lui. La notizia della presenza di una poderosa armata persiana in Mesopotamia ai confini di nord-est del dominio dell’Islàm, che lasciava, ragionevolmente pensare all’imminenza di una invasione, per annientare lo stato islamocratico, fondato sul principio che “Nessuno ha diritto di essere padrone dell’uomo tranne Iddio/Allàh” [la qual cosa impensieriva la classe dominante dei Persi, il cui impero sull’altopiano iranico era fondato sul principio del dominio dell’uomo sull’uomo] determina in Medina la mobilitazione generale. Si forma un esercito di volontari di circa 25.000 soldati e Omar affida il comando a Sà‛d bin al-Waqqās (che Allàh si compiaccia di lui) uno dei Compagni del Profeta, che Allah lo benedica e l’abbia in gloria. Omar Omar, che Allàh si compiaccia di lui, nell’affidare il comando a a Sà‛d, gli diede le seguenti istruzioni:
“O Sà‛d, il fatto che ti sia stato dato il comando non ti lusinghi di essere uno dei più fidi Compagni dell’Apostolo di Allàh, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, e che il popolo ti chiami “Suo zio”. Ricorda che Allàh non respinge il male con il male, ma che, al contrario, respinge il male con il bene. Tutti gli uomini, grandi e piccoli, sono uguali davanti a Lui, giacché tutti sono Sue creature e solamente Lui è il loro Signore. Uno può guadagnarsi il Suo favore solamente attraverso la sua devozione al di Lui servizio. Ricorda che la Sunna dell’Apostolo di Allàh, che Allah lo benedica e l’abbia in gloria, è l’unico modo corretto di compiere le cose. Tu stai per svolgere un compito molto gravoso e tu puoi portarlo a termine felicemente, solo seguendo la Verità. Inculca a te stesso e ai tuoi compagni il dovere di comportarti nel modo migliore, alla luce del sublime Corano e della Nobile Sunna e come tua carta vincente in ogni situazione scegli il Timore di Allàh, perché esso ti guiderà sulla via dell’obbedienza a Lui e di preserverà dalla disobbedienza. L’obbedienza ad Allàh è il patrimonio di tutti coloro che odiano la vita terrena e amano l’al di là.
Quando l’esercito islamico giunse nella piana di Qadìsiah, Sa’d mandò a Rustum un dispaccio che diceva così: “O Rustum, ci sono con me dei soldati ai quali la vita futura piace di più di quanto il vino piaccia ai tuoi armigeri!”.

N.° 183

Rabì II° 1435
Febbraio 2014

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