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Il Pellegrinaggio

Anche quest'anno 1433 dell'Egira, come tutti gli anni, gli ultimi tre mesi sono i mesi del Pellegrinaggio alla Casa (di Allàh, rifulga lo splendore della Sua Luce,**), che, come è universalmente noto, si trova nella città della Mecca, la quale, a sua volta si trova nella penisola Araba e, ancor più precisamente nello stato, la cui denominazione è "il Regno arabo saudita".

I mesi del pellegrinaggio sono, infatti, il mese di Shawwāl, il mese di dhū‑l‑qà‛dā e il mese di dhū‑l‑hìǧǧah, l'ultimo mese dell'anno lunare.

Come è universalmente noto, il Pellegrinaggio (in arabo: al‑ḥàǧǧ) è uno dei cinque pilastri dell'Islàm e, secondo un celeberrimo detto del profeta Muhàmmad, che Allàh lo benedica e l'abbia in gloria (*), esso è il quinto pilastro dell'Islàm.

Disse, infatti, il Profeta (*): "L'Islàm si fonda su cinque (pilastri) ..." (vedi pg. 15).

‑o‑ Per questo motivo il Pellegrinaggio alla Mecca ha una fondamentale importanza religiosa nel mondo islamico, infatti, il musulmano, che ne abbia le possibilità (economiche e fisiche) ha l'obbligo di compierlo, almeno una volta nella vita.

Il Profeta (*) disse che mala sorte avviene a chi, potendo adempiere all'obbligo, non lo adempie e il Profeta (*), nell'esercizio del suo magistero, non parla mai senza una ben precisa ragione di indicare ai credenti le vie della salvezza dal fuoco.

‑o‑ Il fedele, da qualsiasi parte del mondo venga, deve entrare obbligatriamente nel "territorio sacro" (al‑hàram) attraverso varchi indicati dalla tradizione, dopo essersi messo in stato di consacrazione (iḥrām) che si ottiene pronunciando l'intenzione (niyah), eseguendo una abluzione totale (ghùsl), indossando l'abito del pellegrino, che consiste in due lenzuola bianche, senza cuciture, segno di uguaglianza tra gli uomini e di sottomissione ad Allàh**.

Dalla sua entrata nel territorio sacro [fino ai riti conclusivi del Pellegrinaggio] il fedele recita in continuazione la tàlbiyah, che consiste nel dire: Labbày‑Ka, Allāhùmma, labbày‑Ka ….

[che significa: Obbedisco a Te, o Allàh, obbedisco a Te …].

Poi si dirige verso la Città Santa e, ivi giunto, compie il rito della circumambulazione (tawāf), della Nobile Kà'bah (al‑Kà‛batu‑š‑Šarīfah) cioè gira – sette volte in senso anti‑orario ‑ attorno al santuario cubico, il primo santuario eretto sulla Terra per l'adorazione del Dio Uno, Unico e Unipersonale, Creatore dell'uomo e di tutto ciò che uomo non è, il cui nome è Allàh**.

La Nobile Kà‛bah si trova all'interno della grande Moschea Sacra (al‑Màsǧidu‑l‑Ḥarām).

Il costruttore della prima Kà‛bah fu Adamo che con Eva soggiornò nella valle di Bàkkah (nome coranico della Mecca) dopo essere stati fatti scendere sulla Terra dal Giardino in conseguenza della loro disobbedienza [peccato originale], che, dopo il pentimento dei due progenitori del genere umano, venne loro perdonata da Allàh**.

Se ci riesce il pellegrino bacia la pietra nera (al‑ḥàǧar al‑àswad) e se non ci riesce a seguito della calca, la saluta da lontano.

‑o‑ Dopo il rito della circumambulazione, due ràk'ah alla stazione di Abramo (maqām Ibrāhīm) e il dissetamento alla fonte di zàm zam, il fedele compie il rito del sà‛y, che consiste in sette corse tra le colline di Safa e Marwa, in commemorazione della ricerca di acqua da parte di Ḥàǧar, la moglie di Abramo, madre di Ismā‛īl (Ismaele) il capostipite degli Arabi.

Il rito fondamentale del Pellegrinaggio è lo stazionamento in 'àrafah ('uqūf 'àrafah), il luogo dove Adamo ed Eva si incontrarono dopo la loro estromissione dal Giardino.

Il suo giorno è il giorno nove di dhū‑l‑ḥìǧǧaǧ, dall'alba del quale i Pellegrini si avviano verso la grande pianura a circa 25 chilometri a est della Mecca, dove giungono verso mezzogiorno, partendo da Minā, una località a qualche chilometro dalla Mecca, dove è ubicata una immensa tendopoli, dove alloggiano i pellegrini.

‑o‑ I pellegrini, giunti ad 'àrafah, sostano in piedi pregando e chi ci riesce sale sul Monte della Misericordia, dove il Profeta* fece il fondamentale "discorso dell'addio", sintesi della pratica di vita dell'Islàm.

Al tramonto del sole l'immensa folla dei pellegrini lascia velocemente 'àrafah e si avvia verso il "sacro segnacolo" a Muzdalifah, dove i pellegrini raccolgono le sette pietre per la lapidazione di Satana ai tre pilastri, che lo rappresentano.

Il giorno dieci, dopo essersi rasati i capelli in segno di umiltà e sottomissione, immolano una vittima sacrificale (cammello, bovino, pecora, capra) per commemorare l'obbedienza di Abramo, disposto a sacrificare il suo figlio unigenito, Ismaele, per ordine di Allàh, sacrificio per il quale, in sostituzione di Ismaele, Allàh creò un montone.

‑o‑ I Pellegrini tripudiano per tre giorni a Mina dove eseguono il rito della lapidazione delle tre steli con sette pietre ciascuna; poi, tornati alla Mecca, eseguono la circumambulazione dell'addio attorno alla Nobile Kà‛bah e, a questo punto il Pellegrinaggio è terminato.

‑o‑ Il pellegrinaggio eseguito come Allàh comanda nel Sublime Corano è definito dal Profeta* "ḥàggiun mabrūrun", per il quale non c'è altra ricompensa che il paradiso.

Il Pellegrino che è riuscito a compiere un "pellegrinaggio accettato da Allàh" ritorna puro come quando sua madre lo diede alla luce e il Pellegrinaggio dà titolo al pellegrino di fregiarsi dell'epiteto al‑ḥāǧǧ come dire "commendatore dell'Islàm".

‑o‑ Non fa parte del Pellegrinaggio la "visita della Tomba del Profeta" a Medina, che viene di norma eseguita dopo il Pellegrinaggio, ma può essere eseguita anche prima.

‑o‑ Quello di cui è stata fatta una descrizione a grandi linee è il Pellegrinaggio maggiore al‑Ḥàǧǧu‑l‑àkbar che si svolge, come si è detto, negli ultimi tre mesi dell'anno lunare; c'è anche un pellegrinaggio minore, al‑‛ùmrah, che può essere eseguito in ogni mese dell'anno e nel quale i riti sono limitati alla circumambulazione (tawāf) e alla corsa tra Safa e Marwah (sà‛y).

‑o‑ Tutto sul Pellegrinaggio e al‑‛ùmrah si trova sul Quaderno Islamico n. 23; e tutto sulla Visita alla tomba del Profeta* si trova sul Quaderno Islamico n. 64.

‑o‑ Quest'ànno le date dei giorni nove e dieci di dhū‑l‑ḥìǧǧah (il giorno dello stazionamento ad 'àrafah e il giorno della Festa del Sacrificio [la seconda delle due feste comandate dell'Islàm] sono il 25 e il 26 di ottobre.

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N.° 175

Dhu-l-Higgiah 1433
Ottobre 2012

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