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Inno a Muhàmmad*

Wolfgang Von Goethe, uno dei massimi poeti d'Europa (1749 – 1832), disse: "Ho cercato attraverso la storia il modello ideale di uomo, e non ho trovato altri che il Profeta Muhammad" [Che Allàh lo benedica e l'abbia in gloria].

Scrisse un poema, intitolato: INNO A MUHAMMAD

Guardate la fonte – luminosa di gioia –
Come un occhieggiare di stelle
da sopra le nuvole.
La sua gioventù la nutrirono buoni spiriti
Tra macigni e cespugli.

Essa, la fonte, di sé fa specchio
alla luce che penetra
attraverso le nuvole giù dall'infinito
e la luce rimbalza sulle rocce
di marmo verso il cielo.

Poi la fonte diventa corso d'acqua
e fra i canaloni delle vette essa è in cerca
di colorate pietruzze;
essa procede con veloce andatura
come si conviene alla guida
e strappa alle sorgenti sue sorelle
il segreto della purezza originale,
portandolo in sé.

Giù nella valle
Sbocciano fiori sotto i suoi passi
E il prato vive del suo respiro.
Essa discende verso il suo destino
E nessuna valletta, nessun fiore,
di quelli che, avvolgendogli le ginocchia,
lo lusingano con occhi amoreggianti,
riescono a fermarlo.

Verso la pianura il corso d'acqua discende
Seguendo il serpeggiare del sentiero montano.
Lungo il percorso altri ruscelli si uniscono a lui
Ed ecco che con argenteo splendore
Esso entra nella pianura e la pianura risplende con lui.

Esultano tutti i corsi d'acqua della pianura
E i ruscelli della montagna lo chiamano; "Fratello,
porta con te i tuoi fratelli all'oceano infinito,
che a braccia aperte ci aspetta.
Fa' che le sue braccia aperte per accogliere
Tutti coloro che anelano a lui
Più non lo siano invano! Deh! Salvaci…
L'arida sabbia del brullo deserto ci divora,
il sole spietato di lassù la nostra vita succhia
e un collina di paure il nostro corso impedisce,
spingendoci a morire in uno stagno.

Fratello, prendi con te i fratelli della pianura,
prendi con te i fratelli della montagna
guidaci all'oceano!".

"Venite, voi tutti!" egli risponde e maestoso si gonfia.
Una nuova umanità
porta in trionfo il suo principe,
che nella sua corsa travolgente
dà nomi nuovi a Paesi
e città nuove sorgono
dove egli passa e inarrestabile trascorre,
lasciando dietro sé
svettanti torri fiammeggianti
e case di marmo,
che della sua pienezza sono creazione.

Case di cedro porta l'Atlante
sulle sue spalle di gigante
E sibilanti sventolano sulla sua testa
Mille bandiere nell'aria, testimoni
Della sua magnificenza.

Così egli porta i suoi fratelli, i suoi tesori.
I suoi bambini
spumeggianti di gioia nel cuore
Al Creatore in attesa.

(Traduzione dal tedesco del fratello Abu Ali)

N.° 175

Dhu-l-Higgiah 1433
Ottobre 2012

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