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La dichiarazione di Balfour

EVENTI DA NON DIMENTICARE E DA TENER PRESENTE PER FARE UNA SCELTA DI CAMPO A RAGION VEDUTA E CON COGNIZIONE DI CAUSA
Nell’anno 1917 l’Europa è insanguinata dalla prima guerra Mondiale. Da 4 anni gli Europei si scannano a vicenda sul fronte orientale, sul fronte occidentale, sul fronte meridionale. La Russia zarista, travolta dalla rivoluzione bolscevica si ritira dal conflitto e le truppe degli imperi centrali si riversano sul fronte occidentale e sul fronte meridionale, sul fronte sud gli austro-ungarici sfondano le linee italiane a Caporetto.
È un disastro senza precedenti. L’eroico Fante italiano ferma l’invasore sul Piave. Sul fronte occidentale le cose non vanno meglio. Il super cannonte tedesco bombarda Parigi. Il Movimento politico sionista sente che è arrivato il suo momento storico. Suoi esponenti premono sul Governo di Sua Maestà britannica, le cui truppe stanno collassando sul fronte francese e assicurano che se la Gran Bretagna sosterrà il progetto di costituz­ione di una presenza politica ebraica in Palestina [allora territorio sotto la sovranità dell’Impero Ottomano, potenza belligerante avversaria dell’Inghilterra] determineranno con il sostegno della comunità israelita americana l’intervento nel conflitto degli Stati Uniti. Risultato di questa attività è l’ottenimento dell’appoggio inglese alle loro pretese con la cosiddett­a “Dichiarazione di Balfour”, sotto forma di lettera, inviata dall’allora ministro degli esteri di S.M. Britannica, a uno degli esponenti più in vista del Movimento Sionista in Gran Bretagna, Lord Rothschild.

È da questo documento, che ha inizio la tragedia della popolazione che abita nella terra benedetta, ubicata attorno alla moschea al-Àqsā, la meta del viaggio notturno del Profeta Muhàmmad, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, e la base di partenza per la sua assunzione alla presenza divina. È questo documento la causa del fiume di sangue palestinese, che continua a scorrere nell’indifferenza del mondo nei confronti dello Stato sionista, il cui piano strategico è la realizzazione del Grande Israele, un impero etnicamente omogeneo, dal Gran fiume d’Egitto all’Eufrate, che rende necessario far emigrare circa 40.000.000 di persone, la maggior parte delle quali, se non la quasi totalità è di religione musulmana.

N.° 189

Safar
1436
Ottobre/
Novembre 2014

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