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EDITORIALE
E TRA POCO
È RAMAdĀN 1437

Il mese di Sha’bān sta volgendo al termine e all’orizzonte del tempo già si profila RAMAḌĀN AL-MU’ÀẒẒAM l’atteso da tutti i Musulmani per le grazie, che in esso l’Altissimo fa scendere in grande abbondanza sui Digiunanti. Il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, lo annunciava negli ultimi giorni di Sha’bān, chiamandolo ”il Signore dei mesi” e poiché Salmān al Fàrsi, che Allàh si compiaccia di lui, ce ne ha fatto conoscere il discorso, di lui è presente una breve scheda biografica e un salutare insegnamento. In questi tempi di attacco di Shàyṭān alla famiglia, istituto fondamentale della società, è importantissimo sottolineare il valore della pietà filiale nell’Islàm. Non possiamo non ricordare l’orrendo eccidio perpetrato nel maggio del 1948 a Dayr Yasin da una banda di terroristi sionisti e ciò per non dimenticare la Catastrofe degli abitanti musulmani di Palestina, in quell’anno, nel quale il Mondo ha permesso il successo dell’ultima anti-islamica aggressione del colonialismo europeo in Terra Santa; aggressione che è ancora in corso nella nostra amata Siria dove la popolazione è vittima di uno spietato terrorismo di stato, che, quotidianamente, si macchia di delitti contro l’umanità, in particolare ad Aleppo. Fu chiesto a un sapiente: “Perché nel Corano la parola LUCE è singolare e la parola TENEBRE è plurale?”. La risposta a pagina 9. Amarsi a vicenda in Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, è fonte di predilezione divina nel Giorno del Giudizio e il pasteggiare secondo l’etichetta profetica è segno di buon possesso di identità islamica. Quanto sopra e molto altro in questo numero, come: Sublime Corano, Hadīth di Ramaḍān Notizie dal mondo, Programma di Ramaḍàn, vita del Centro Islamico, Ricetta, Imsakiyah Ramaḍān 1437.

N.° 198

Shabàn
1437
Maggio
2016

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