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Aggressione all'Islàm

L'ennesima aggressione all'Islàm è partita dal film blasfemo prodotto in America e seguito a ruota dalle vignette dissacratorie, che ridicolizzano il Profeta, che Allàh lo benedica e l'abbia in gloria, uscite a Parigi, dove un settimanale di terzo ordine ha pubblicato la caricatura un corpo nudo arabizzato da un turbante.

Immediatamente si è avuta la reazione del mondo islamico a questa offesa alla sensibilità religiosa di un miliardo e mezzo di Musulmani, per ciascuno dei quali l'onore del profeta Muhàmmad, che Allàh lo benedica e l'abbia in gloria, è un valore supremo, dopo l'adorazione di Allàh, rifulga lo splendore della Sua Luce.

Naturalmente, come accade in questi casi, i mass media si rivolgono ai responsabili di primo piano della presenza islamica in Italia (e nel mondo) per registrare le loro reazioni. Così ieri è stato intervistato il dott. Ali Abu Shwaima, presidente del Centro Islamico di Milano e Lombardia, la prima entità religiosa islamica di base, dallo stesso fondata nel lontano 1974, a Milano, responsabile della prima moschea con cupola e minareto eretta in Italia nell'epoca contemporanea, la Moschea al-Rahmàn (la Moschea del Misericordioso).

La prima delle numerose interviste in programma in questi giorni su periodici, radio e televisione è stata quella rilasciata a Leggo nella rubrica Attualità, pubblicata il 20.IX.12. L'intervista è una colonna di spalla all'articolo intitolato: Vignette, Parigi trema – Maometto nudo. Chiuse venerdì 20 ambasciate. Occhiello: Esaurito in edicola il settimanale. Il premier Ayrault: "Sì alla libertà di satira". Al Qaeda: uccideremo gli ostaggi in Mali.

Scrive l'articolista: "La rabbia di centinaia di migliaia di Musulmani che vivono in Francia e che hanno trovato nelle vignette pubblicate dal settimanale satirico l'ennesimo motivo di conflitto con l'Occidente". Non scrive "che hanno trovato nelle vignette l'ennesimo attacco all'Islàm e ai Musulmani attraverso la ridicolizzazione del Profeta!!".

Titolo tra virgolette:
"I provocatori dell'odio vanno puniti"

L'intervistatore: "Prima il film anti-islamico, poi le caricature su Maometto: si rischiano manifestazioni nelle nostre città?

Risposta: "Noi, come capi della comunità islamica, le abbiamo evitate, invitando i fedeli a non reagire. La mia reazione è quella di regalare un libro che parla della vita del Profeta".

Domanda; "Osservando le vignette, cosa prova?".

Risposta: "Feriscono il sentimento religioso di un credente, ma non intaccano il Profeta. Potrebbe essere l'occasione di spingere le persone musulmane e non a conoscerlo meglio. Non bisogna cadere nel tranello di chi le ha disegnate, un tentativo di innescare intolleranza".

Domanda: "La tensione aumenterà?".

Risposta: "I giudici si preoccupino di punire chi lede i sentimenti religiosi. E' reato!".

Naturalmente l'intervista è stata più lunga e il tema è stato approfondito anche con paragoni suggestivi, ma lo spazio giornalistico è tiranno e quanto sopra è quello che di essa rimane per il pubblico.

N.° 174

Thul-Qada 1433
Settembre 2012

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