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Ash-Shifā‹ bìntu Abdallah

Una delle donne vicine all'Apostolo di Allàh, che Allàh lo benedica e l'abbia in gloria, fu una comitissa, che Allàh si compiaccia di lei, di nome Làyla, bintu Abdallah.

Ncque alla Mecca, e, benché il suo vero nome fosse Layla, era conosciuta come Al-Shifā‹ (guarigione) [pronuncia: ash-shìfāaa‹], perché esperta di medicina e svolgeva attività terapeutica.

Era una delle poche persone istruite nella Mecca durante il tempo dell'ignoranza (al-ǧahilìyyah), abbracciò l'Islam prima dell'Egira (l'emigrazione dalla Mecca a Yàthrib, avvenuta nel luglio del 622 e.v.) e fu tra i primi Musulmani della Mecca a emigrare Fu un modello di donna musulmana di grande impegno nella società; un vanto per i Musulmani e anche dimostrazione a tutti quelli che attestano il contrario, che la donna nell'Islam non è in condizione di inferiorità rispetto all'uomo.

Mentre in Arabia e altrove le donne non erano impegnate nel sociale, con l'Islam la donna divenne parte attiva della vita sociale, culturale, economica e altro della Comunità (Ummah), sempre con le responsabiltà e nell'ambito delle attitudini del proprio genere.

Apparteneva allo stesso clan di due dei dieci compagni del Profeta, che Allàh lo benedica, l'abbia in gloria e gli dia pace, a cui fu dato la felice notizia che la loro ammissione al cielo era assicurata: Omar Ibn Al-Khattab e Saīd bin Zayd.

Dopo la costituzione dello Stato Islamocratico di Medina fu chiamata a svolgere attività nell'Amministrazione della Città.

Ebbe anche un grande impatto sulla storia islamica per il fatto che anche lei fu fonte di trasmissione di Tradizioni profetiche.

A Medina, era solita insegnare a leggere e a scrivere e tra i suoi discepoli ci fu anche Ḥafṣah ®, la moglie del Profeta.

Dopo esser divenuta musulmana, chiese al Profeta Mohamed se poteva continuare a fare la medicina preventiva che aveva praticato in precedenza.

Ella disse: O Messaggero di Allah, ho usato per curare punture di formica durante Jahiliyya, e voglio dimostrare questo per voi".

Il Profeta* disse: "Dimostracelo!".

Dopo che ella ebbe fatto la dimostrazione, il Profeta* le disse: "Continua a farlo e insegnalo a Ḥafṣah e le altre donne musulmane.

Il Profeta usava farle visita spesso nella sua casa per ottenere una consulenza di medicina e qualche volta vi avrebbe anche dormito tanto da avere un letto e una coperta apposta per lui.

Egli rimase ospite con la sua famiglia varie volte e durante queste visite, Al-Shifā‹ faceva al Profeta* delle domande in materia di religione.

Ella partecipava anche alla vita attiva della moschea,per cui divenne anche dotta in diritto islamico.

Al-Shifā‹ fu maritata con un uomo della sua tribù, noto come Abu Huthmah ibn Hudhayfah, al quale diede un figlio di nome Sulayman, che fu molto religioso e uomo di buona reputazione.

Tanto grande era la sua reputazione in fatto di medicina [tanto da essere soprannominata: Guargione], tanta la stima di cui ella godeva per il suo timore di Allàh, la sua intelligenza e il suo attivismo, che Omar bin al-Khattab, divenuto Califfo, la nominò ispettrice della piazza del mercato (commercio), facendo di lei la prima donna musulmana a ricoprire una carica pubblica.

La sua funzione era quella di garantire che le pratiche commerciali fossero sempre coerenti con l'Islam.

Lei andava in giro per il mercato, controllando che nessun imbroglio o trucco avesse luogo e che tanto il compratore quanto il venditore fossero rispettosi delle regole di commercio dell'Islàm.

Omar ® disse ai negozianti che se fossero stati in dubbio della legittimità di una determinata operazione, avrebbero dovuto rivolgersi ad Al-Shifā‹, poichè egli si fidava della sua conoscenza dell'Islam.

La nomina di Al-Shifā‹ fu un grande successo, sicché quando Omar ® ritenne vantaggioso avere un amministratore di mercato alla Mecca [in contrasto con le idee oggi percepite sulla società islamica] nominò una donna, Samrā‹ bintu Nuhayk.

Né Al-Shifā‹ né Samrā‹ incontrarono difficoltà, in quanto donne, nell'esercizio delle loro funzioni ispettive nel mercato.

Dopo essere stata consulente del Profeta*, essendosi occupata con lui in diverse occasioni per problemi inerenti alla Ummah, ella fu anche consulente di Omar bin al-Khaṭṭāb, durante il suo Califfato.

Scomparve nell'anno 20 dell'Egira, durante il Califfato di Omar ®.

Che Allàh si compiaccia di lei.

N.° 176

Muhàrram 1434
Novembre 2012

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