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Editoriale

L’anno 1435 dell’Egira sta per concludersi dopo la fine del Pellegrinaggio con la celebrazione della Festa del Sacrificio, commemorativa dell’obbedienza del profeta Ibrahīm – su lui la pace – e del di lui figlio unigenito Ismā’īl – anche su Lui la pace. La ricorrenza è un ricordo del dovere di obbedienza ad Allàh, rifulga lo splendor della sua Luce, e al Profeta, lo benedica Allàh e l’abbia in gloria. Invitare all’abbandono dello shirk maggiore, il peccato che Allàh non perdona, e ben guardarsi dallo shirk minore!

Di Novembre una data da ricordare è il giorno 2 nel quale nell’anno 1917 ebbe inizio una pagina tragica per la Terra Santa il cuore della quale è la Moschea al-Aqsa con la dichiarazione Balfour.

Non solo in Palestina l’aggressione all’Islam è virulenta, dove perdura il martirio di Ghazzah, ma anche in Siria e in Iràq, dove i vertici della disinformazione di massa hanno creato il loro ultimo strumento per arginare il diffondersi nel mondo occidentale della Parola di Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce: uno spauracchio sanguinario, siglato ISIS, da leggersi aiesàies, che con l’Islàm non ha nulla a che fare, per continuare a terrorizzare le video-dipendenti folle dei loro Stati e fomentare in esse odio verso i Musulmani e l’Islàm.

Speriamo che Allàh accolga la preghiera di fine Festa del Sacrificio, di farla ritornare su noi e su tutta la Comunità musulmana nella pace e nella sicurezza.

N.° 189

Safar
1436
Ottobre/
Novembre 2014

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