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ALEPPO
LA CITTÀ SIRIANA
MARTIRE DELLA LIBERTÀ

Alla luce di informazioni attendibili che giungono da fonti di Aleppo, si può ben dire che la Città è Martire della Libertà”. L’area è colpita da micidiali bombardamenti eseguiti dall’aviazione militare del dittatore siriano Bashar al Assad e dai bombardieri russi di Putin, lo zar di Russia, che seminano, quotidianamente, distruzione indiscriminata di strutture e infrastrutture essenziali alla vita materiale e spirituale di un centro abitato [ospedali, scuole, moschee, centrali elettriche, acquedotto...], come pure morte tra gli abitanti affamati, documentata da immagini strazianti, che generano orrore e riprovazione nei confronti degli autori del massacro. Ma partiamo dalle origini della attuale tragedia. La rivolta antigovernativa scoppia ad Aleppo nel 2011 e all’inizio ci sono solo manifestazioni pacifiche, con grande partecipazione popolare, non sono, come vuol far credere la propaganda del regime, opera di alcune decine di persone e di terroristi. La repressione è tremenda, per cui alla fine di luglio del 2012, la rivolta, causata dalla violenza sanguinaria della repressione governativa scatenata dal regime su vasta scala su tutto il territorio, determina il passaggio, dalla protesta pacifica con la richiesta di libertà contro la tirannide del dittatore alaouita, a cui le forze armate settarie rispondono con accanita violenza, all’auto-difesa armata della popolazione, la cui resistenza viene svolta da formazioni partigiane di volontari della libertà, attestate nel settore orientale, mentre le forze del regime dittatoriale si sono impossessate della parte occidentale della città. Nel 2016 ha inizio l’assedio dell’area orientale della città, che viene sottoposta a incessanti bombardamenti, che provocano massacri di uomini, donne bambini come documentano le agghiaccianti immagini di bambini sepolti sotto le macerie degli edifici distrutti, dei feriti per le strade, dei corpi mutilati delle vittime e i reportage di giornalisti presenti nella zona. In questa tragica vicenda, che rende martire questa nobile città della Siria, ha un ruolo importante la Russia, che sostiene il regime di Assad per interessi strategici, in quanto è in Siria che la Russia ha la sua unica base navale nel Mediterraneo, ed è certa che la vittoria della ribellione del popolo siriano alla dittatura e la caduta del regime dittatoriale la priverebbe di questa base. Questo martirio dura, purtroppo, nell’indifferenza mondiale e non cessa da ben sei anni, anche se certe potenze occidentali, per interessi di prestigio e di influenza politica nella zona si sono attivate per un cessate il fuoco al fine di fermare i raid aerei su Aleppo sotto il controllo dei ribelli. Nulla di fatto, mentre le truppe governative avanzano su Aleppo. E i raid russi continuano, seminando morte e distruzione in una città stremata. Gli abitanti di Aleppo, vittime della violenza governativa di Assad e dell’alleato russo Putin, sono Musulmani come noi e per questo dobbiamo attivarci con la preghiera e con gli aiuti umanitari, perché, come disse il profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria: <<< La umma è come un corpo quando una parte del corpo soffre tutto il corpo soffre con l’insonnia e la febbre >>> [o come disse, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria]. Anche noi soffriamo, siamo angosciati, ammutoliti per la perdita del sentimento di umanità di certi circoli politici delle grandi potenze mondiali a vantaggio di interessi di potere, di prestigio di potenza, strategici, che sono in gioco nello scacchiere medio-orientale.

N.° 201

Muhàrram
1438
Ottobre
2016

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