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IL CELIBATO
NON HA CITTADINANZA NELL’ISLAM

Il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, disse:
“Il matrimonio è mia sunna [pratica di vita] e chi sta lontano dalla mia sunna non è dei miei” [o come disse, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria].
Ancora in merito al matrimonio egli, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, disse: “Il matrimonio è metà della religione” [o come disse, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria].
Ancora in merito al celibato egli, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, disse. “I peggiori di voi sono coloro che si presentano davanti ad Allàh, in condizione di celibato” [o come disse, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria].
Ibn Mas’ud, che Allàh si compiaccia di lui, uno dei Compagni più attivi del Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, disse: “Se mi rimanessero solo dieci giorni di vita, sapendo che poi morirò e avessi la possibilità di sposarmi, lo farei per timore di al-fitnah”.
Nota: La parola fitnah ha numerosi significati identificabili dal contesto ed è bene, quindi conoscerli: prova, tentazione; attrattiva, lusinga, seduzione, fascino; diceria, maldicenza; discordia, disaccordo; sedizione, insurrezione, sommossa, tumulto, rivolta, guerra civile; conflitto, intrigo, complotto.

L’imam Ahmed, che Allàh gli usi di misericordia, disse: “L’essere celibe non fa affatto parte degli affari dell’Islam. Chi ti invita ad altro che al matrimonio, ti invita ad altro che all’Islam”.
‘Umar ibn al-Khattàb, che Allàh si compiaccia di lui, disse a un uomo che non voleva sposarsi: “Solo debolezza o libertinaggio impediscono all’uomo di sposarsi”.
Il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria: Se viene da voi uno, del quale siete soddisfatti per la sua religione e la sua morale, e avete una figlia, datelo subito a lei come marito, altrimenti sarà fitnah e grande corruzione [o come disse, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria].
Alla luce di questi insegnamenti il musulmano celibe ha da sforzarsi per mettersi nelle condizioni di prendere moglie, chiedendo poi ad Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, di concedergli una sposa virtuosa, credente e casta che lo sottragga alle tentazioni con le quali Shaytàn lo circonda nelle innumerevoli maniere di cui egli, che Allàh lo maledica, è abilissimo artefice per sedurlo; chiedendo ad Allàh, rifulga lo splendor della sua Luce, di mettere nel suo destino una fedele al Sublime Corano e alla Nobile Sunna del Suo Apostolo, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, che sia una gioia per i suoi occhi, e lo ami per l’amore che egli ha per Allàh e di fargliela amare per l’amore che lei ha per Lui, rifulga lo splendore della Sua Luce, perché egli sia una benedizione per lei ed ella sia una benedizione per lui e li tenga uniti in armonia finché morte non li divida. Così la musulmana, consapevole del suo valore di collaboratrice di Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, come procreatrice di nuove creature umane e come prima maestra nella trasmissione, oltre che della vita fisica anche di quella spirituale, chieda ad Allàh, l’Altissimo, di liberarla da tutte le seduzioni della filosofia di vita materialistica della società moderna in cui viviamo, di accasarla con un Suo servo fedele, con il quale camminare uniti verso un destino di felicità nel tempo, in questa vita, e di felicità nell’eternità nell’altra, nel Paradiso che Allàh, rifulga lo splendor della sua Luce, ha promesso ai timorati; al credente e alla credente che nello stesso tempo mettono in pratica con disciplina e scrupolo l’Islàm.

N.° 201

Muhàrram
1438
Ottobre
2016

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