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AL-QUDS
GERUSALEMME
TRA SALADINO E TRUMP

AL-QUDS – Città Santa di noi Musulmani per la presenza in essa di al-Masǧid al-Àqsā – nel ḥàram sharīf dove c’è la Cupola della Roccia, da cui ascese al cielo il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, nella notte di isrā‹ wa l-mi’rāǧ, la prima dei due orientamenti del rito di adorazione [ùlā-l-qiblatàyn], secondo le intenzioni del nuovo Presidente degli Stati Uniti diverrà, che Allàh, l’Altissimo, non voglia, sede dell’Ambasciata U.S.A., come riconoscimento ufficiale a livello internazionale della pretesa sionista che essa sia “Capitale eterna e indivisibile di Israele”. Diverse le reazioni verbali di deprecazione dei governi dei Paesi a maggioranza musulmana. Il Messaggero dell’Islàm reagisce con la pubblicazione dell’appello di Salàhu-d-Dìn al-Ayyūbī il meglio noto sultano in occidente con il nome di Saladino, il quale liberò AL-QUDS dal poco meno che secolare dominio crociato. Eccolo.


Nel nome di Allàh
il sommamente Misericordioso
il Clementissimo,


O musulmani, dov’è finito il vostro senso dell’onore, dove la fierezza dei credenti, dove lo zelo dei fedeli?
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Noi non finiamo mai di stupirci di come i diversamente credenti (riguardo all’unità, unicità e uni-personalità di Allàh, rifulga lo splendore della Sua Luce) si sostengano a vicenda, mentre invece i musulmani se ne stanno inerti.
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Nessuno dei musulmani risponde all’appello, nessuno interviene a raddrizzare ciò che è distorto. Guardate gli Occidentali [i Franchi] a che punto sono giunti, che adunanza hanno fatto, che obiettivo perseguono, che aiuto hanno dato, di quali somme di denaro si sono indebitati e hanno speso, quali ricchezze hanno raccolto e distribuito tra loro!
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Nei loro paesi e nelle loro isole non è rimasto un re, non c’è un grande, o un magnate dei loro, che non abbia gareggiato con il suo vicino nella gara dell’aiuto da fornire e rivaleggiato col suo pari nel serio sforzo bellico.
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Essi per difendere la loro religione hanno trovato poca cosa prodigare la vita e gli spiriti e hanno fornito d’ogni genere di armi, con i campioni di guerra, le loro genti impure.
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E tutto quello che hanno fatto e quel che hanno prodigato non l’hanno fatto, se non per puro zelo verso colui che adorano, per gelosa difesa della loro fede. Non c’è alcuno dei Franchi che non senta che - ove sia da noi riconquistato il Litorale della Siria e venga rimosso e lacerato il velo del loro onore - questo Paese uscirà dalle loro mani e che le nostre mani si allungheranno alla conquista del loro.
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I Musulmani, per contro, si sono infiacchiti, demoralizzati, fatti negligenti e pigri, e dati allo sbalordimento impotente, perdendo ogni zelo.
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Qualora, Allàh non voglia, l’Islàm dovesse dar volta alla briglia, il suo splendore oscurarsi, il suo ferro spuntarsi, non si troverebbe a Oriente e Occidente, lontano e vicino, chi avvampasse di zelo per la religione di Allàh ed eleggesse di venire in aiuto della verità contro l’errore.
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Questo è il momento di rimuovere ogni indugio, di chiamare a raccolta chi ha sangue nelle vene di tra i vicini e i lontani. Ma, sia grazie ad Allàh, noi confidiamo nell’aiuto che ci verrà da Lui, al quale con sincero animo e intima devozione noi ci confidiamo e, ad Allàh piacendo, i miscredenti periranno e i credenti avranno sicurezza e salvezza.
E la Lode appartiene ad Allàh
Il Signore di tutti gli universi

N.° 204

Giumada I
1438
Febbraio
2017

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