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ESEMPIO DI FĀṬIMAH
MODELLO DELLA DONNA MUSULMANA PER L’EDUCAZIONE DEI FIGLI

Viviamo in tempi, nei quali i nostri figli sono sottoposti, quotidianamente, alla propaganda devastante del materialismo dominante nei comportamenti di gran parte della massa, per cui, disgraziatamente, essi vengono trascinati fuori dall’Islàm o, se non proprio così, vengono resi indifferenti ai doveri che l’Islàm richiede siano messi in pratica. Per contrastare con successo le suggestioni ambientali è necessario che i genitori diano ai figli, fino dalla loro tenera età, la consapevolezza della loro identità islamica e questo compito fa parte del ruolo genitoriale della madre musulmana, perché il grembo della madre è il campo migliore per l’educazione. Per questo è dalla praticata religiosità della madre che si trasmette massimamente al figlio il sentimento religioso.
Quindi, essendo che dai genitori in generale e dalla madre, in particolare, proviene la caratura spirituale dei figli e la conservazione nei loro comportamenti dei valori dell’Islàm, è sulla madre che deve essere rivolta l’attenzione, se si vuole evitare la deriva dei figli dai comportamenti, nei quali prendono forma i valori dell’Islàm, verso comportamenti estranei al perimetro in cui si muove la linea di condottas islamica. Istruttivo ed educativo è il racconto che l’Imām Alī, che Allàh, rifulga lo splendore della Sua Luce, lo esalti, fece ai suoi due figli, al-Ḥàsan e al-Ḥusàyn, che Allàh si compiaccia di loro, sulla figura della loro madre, Fatima, che Allàh si compiaccia di lei, la figlia bene amata del Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria. Egli chiese loro: “Volete che vi racconti la storia di vostra madre, la figlia prediletta del profeta, che Allàh lo benedica e l’abbias in gloria?”. I figli risposero: “Sì!”. Ed egli, che Allàh lo esalti, raccontò: “Fatima era lei che macinava il grano, la qual cosa le faceva venire i calli sulle mani. Ella portava l’acqua per la casa in un contenitore di pelle, che lasciava un segno sul suo petto. Era lei che faceva la pulizia in casa, e per questo si sporcava il vestito. Un giorno alcuni prigionieri di guerra vennero portati a Medina e io le dissi: “Va’ dall’Apostolo di Allàh, che Allàh lo benedica e l’abbis in gloria, e chiedigli di assegnarti un assistente che ti aiuti nei lavori domestici”. Ella si recò dal Profeta, ma trovò intorno a lui una gran folla e siccome era molto modesta non ebbe l’ardire di presentare la sua richiesta all’Apostolo in presenza di tanta gente. Il giorno dopo, l’Apostolo di Allàh, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, venne a casa nostra, e disse: “O Fatima, cosa ti ha spinto a venire da me, ieri?”. Ella si vergognò e non rispose. Allora io dissi: “O Apostolo di Allàh, Fatima a causa dei lavori domestici ha calli sulle mani e sul petto, dato che è lei a macinare il grano e a portare l’acqua! Ella è costantemente occupata a pulire la casa e in altre attività domestiche, che le insudiciano il vestito. Io le ho parlato dei prigionieri e le ho detto di venire da te e d farti richiesta di un collaboratore domestico”.
È stato riferito che un giorno Fatima, che Allàh si compiaccia di lei, si recò dal Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, e gli fece una richiesta, dicendo: “Io e Alī abbiamo un giaciglio coniugale che è una pelle di capra e alla mattina siamo soliti magiare il mangime del cammello”. Il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, disse: “O Fatima, sii paziente! Il profeta Mosé, su lui la pace, e sua moglie avevano come letto matrimoniale il mantello di Mosè. Temi Allàh, acquista timore di Allàh, adempi ai tuoi doveri verso Allàh e dedicati alle tue attività domestiche. Quando vai a letto recita 33 volte Subḥāna llàh, 33 volte al-ḥàmdu li-llà, 33 volte Allàhu àkbar. Vedrai che questo ti sarà d’aiuto più di quanto farebbe un collaboratore domestico”. Al ché Fatima disse, che Allàh si compiaccia di lei: “Sono contenta di ciò che rende contento Allàh, rifulga lo splendor della sua Luce , e di quello che rende contento il Suo Apostolo”. Questi sono dei flash sulla vita della figlia prediletta del profeta, che Allàh si compiaccia di lei, mentre, oggi, le signore della media borghesia ritengono che sia offensivo per la loro dignità dedicarsi ai lavori domestici. Esse hanno bisogno di essere assistite in ogni cosa e perfino nel bagno! Che differenza! In Questo racconto il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, ordinò il Dhìkr di Allàh, prima di andare a letto e, in un’altra occasione di recitare dopo ogni rito dell’adorazione quotidiana di recitare 33 volte Subḥāna llàh, 33 volte al-Ḥàmdu li-llàh, 33 volte Alàhu àkbar, chiudendo la giaculatoria con: lā ilāha illā llàh - wàḥda-hu – lā sharīka lahu – làhu l-mùlku wa lahu l-ḥàmdu wa huwa ‘alā kulli shay-‹in qadīr una sola volta.

N.° 205

Ràgiab
1438
Marzo
2017

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