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INSEGNAMENTI PROFETICI

IL LIBRO DI ALLAH
Il Profeta - che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, disse a proposito del SUBLIME CORANO: - Il Libro di Allàh contiene notizie di quello che avvenne prima di voi e di ciò che avverrà dopo di voi. Contiene, altresì, il giudizio di ciò che accade in mezzo a voi. Allàh manderà in perdizione l’arrogante che lo abbandona e colui che cerca altrove la sua guida sarà fuorviato da Allàh. Esso è la fune di salvezza lanciata da Allàh, è il Sapiente Ricordo, è la Diritta Via. Esso ha il potere di impedire alle passioni di fuorviare l’uomo e alle lingue di dire falsità! Coloro che sanno non riescono mai a saziarsene e la ripetizione continua della sua recitazione non produce tedio. I suoi miracoli sono innumerevoli! I Ginn quando lo udirono non solo non si allontanarono, ma dissero: “Abbiamo udito una recitazione meravigliosa, che guida alla verità e abbiamo avuto fede in essa”. Colui che parla usando le sue parole, dice la verità; colui che in base a esso prende le sue decisioni, decide con giustizia; colui che agisce in base a esso sarà ricompensato e chi a esso invita è stato guidato sulla retta via.
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Disse, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria: “Leggete il Corano! Poiché, in verità esso verrà nel giorno del giudiziointercessore per il di lui compagno (intercederà per chi lo leggeva)!”.
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“Il credente che legge il Corano è paragonabile al frutto del cedro: ha un buon profumo ed anche il suo sapore è buono. Il credente che non recita il Corano è paragonabile al dattero: non ha profumo, ma il suo sapore è buono. L’ipocrita che recita il Corano è paragonabile al basilico: ha un buon profumo, ma il suo sapore è amaro.L’ipocrita che non recita il Corano è paragonabile alla coloquintide: non ha profumo e il suo sapore è amaro.” O come disse, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria.

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L’Imām Aḥmad ibn Ḥànbal disse:
Ho sognato, una notte di essere alla presenza dell’Onnipotente e di averGli chiesto: «Qual è il modo di avvicinarsi a Te?».
Rispose:
«(La lettura del) la mia Parola, o Ahmad !».
Chiesi: «La lettura vale solo se si capisce quello che si legge, oppure vale anche se non si capisce?».
Rispose:
«Vale anche se non si capisce».

N.° 210

Rabì I° 1439 Novembre-Dicembre 2017

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