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TALA’AT
La Luna piena
è sorta su di noi


ﻃﻠﻊ ﺍﻟﺒﺪﺭ ﻋﻠﻴﻨﺎ
Ṭala‘a ‘l-bàdru ‘alaynā
La Luna piena è sorta su di noi
ﻣﻦ ﺛﻨﻴﺎﺕ ﺍﻟﻮﺩﺍع
min thanìyyāti ‘l-wadā‘
Dalla valle di al-Wadā’
ﻭﺟﺐ ﺍﻟﺸﻜﺮ ﻋﻠﻴﻨﺎ
wagiaba ‘sh-shukru ‘alay-nā
Noi dobbiamo essere grati
ﻣﺎ ﺩﻋﺎ ﻟﻠﻪ ﺩﺍﻉ
mā da‘ā li-l-lāhi dā‘a
Per aver chiamato ad Allàh
ﺃﻳﻬﺎ ﺍﻟﻤﺒﻌﻮﺙ ﻓﻴﻨﺎ
àyyuhā l-mab‘ūthu fīnā
O suscitato in mezzo a noi
ﺟﺌﺖ ﺑﺎﻟﺄﻣﺮ ﺍﻟﻤﻄﺎﻉ
gi’ta bi-l-’amri ‘l-muṭā‘
Che sei giunto con l’esortazione all’obbedienza
ﺟﺌﺖ ﺷﺮﻓﺖ ﺍﻟﻤﺪﻳﻨﺔ
gi’ta shàrrafta l-madīnah
Hai dato nobiltà alla Città
ﻣﺮﺣﺒﺎ ﻳﺎ ﺧﻴﺮ ﺩﺍﻉ
Marḥabàn! Yā khayra dā‘
Sii benvenuto, o migliore degli invitanti al Bene!
Con questo piccolo inno di gioia i Mu<>agirūna [i musulmani della Mecca emigrati a Yàthrib] e gli Anṣār gli abitanti di Yàthib entrati da poco nell’Islàm] accolsero il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, e il fedelissimo Abū Bakr, che Allàh si compiaccia di lui, al loro arrivo nel Subborgo di Yàthrib, denominato Qubā, alla conclusione della loro Egira[ il trasferimento per ordine di Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, della predicazione dell’Islàm dalla Mecca a Yàthrib, avvenuta nell’anno 622 del’era volgare. L’inno è in quel metro della poesia araba, che si chiama <ar‑ràmal> [الرمل], la cui metrica è <xu - xu - xu> dove u sta per <sillaba breve>, mentre x sta per sillba che può essere lunga o breve.

N.° 210

Rabì I° 1439 Novembre-Dicembre 2017

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