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Lettera a Pisapia

Voglia gradire, egregio Sindaco di Milano, il saluto cordiale che il Centro Islamico di Milano e Lombardia (la moschea del quale è ubicata in via Egidio Folli senza numero civico a Milano, sul confine con il Comune di Segrate) che, essendo il primo Ente islamico costituitosi in Milano sul finire degli anni ’70, è lo storico punto di riferimento della Comunità Islamica di Milano, la quale, attualmente si articola nella metropoli, per motivi logistici, in diverse realtà organizzative zonali.
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Dopo il doveroso saluto, il sottoscritto firmatario della presente si pregia darLe notizia che, per oltre un decennio, il Centro Islamico di Milano e Lombardia insistette negli anni ‘80 presso l’Amministrazione Comunale di Milano per la realizzazione della “Moschea Grande”, onde mettere la Metropoli lombarda al livello delle grandi metropoli europee, ciascuna delle quali da lungo tempo, già, è dotata non solo una Grande Moschea, che degnamente rappresenta la presenza dell’Islàm in quella località, ma anche numerose moschee minori, distribuite per esigenze logistiche nell’area metropolitana.
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Tale insistenza portò alla concessione da parte del Comune di un’area di 6.000 mq in via del Ricordo. Il 20.3.1990 l’allora Giunta di sinistra, guidata dal Sindaco Pillitteri, approvava una convenzione per la concessione a titolo gratuito in diritto di superficie dell’area comunale sita in via del Ricordo, per adibirla a Moschea con Centro sociale.
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In data 4.1.91 la convenzione veniva ratificata dal Consiglio Comunale. Il concorso di diversi fattori non propizi, indipendenti dalla volontà del Centro (disguido postale per cambio di sede del Centro e cambio di colore dell’Amministrazione cittadina con il subingresso della Giunta di destra, guidata dal Sindaco Formentini), rese impossibile la realizzazione dell’opera, in quanto la nuova giunta dichiarò la decadenza del diritto di superficie e rifiutò, per evidenti motivi politici, di rimettere il Centro in termini per l’adempimento della clausola, che aveva causato la decadenza del contratto.
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La motivazione della richiesta di allora era “dotare la Città di Milano di una ‘Grande Moschea’ per elevarla, anche sotto l’aspetto culturale e religioso, al rango di Metropoli Europea,”.
Oggi, a quella motivazione si aggiunge il fatto che nel 2015 ci saranno migliaia di visitatori dell’EXPO provenienti dai Paesi Musulmani, la maggioranza dei quali, avendo l’esigenza religiosa di adempiere il dovere della preghiera quotidiana, che, come è noto, è la colonna portante dell’Islàm, e quella congregazionale del Venerdì, se non trovano a Milano un luogo di culto islamico di importanza adeguata all’importanza della Metropoli, dove soddisfare questa esigenza, si recheranno a Roma, o a Parigi, per adempiere il dovere religioso (come già avviene al giorno d’oggi, privando la Città e l’hinterland della loro presenza con la perdita di quella ricaduta positiva, sul piano economico e commerciale, che sempre accompagna eventi di portata internazionale, quale è l’EXPO, con enorme affluenza di visitatori.
Non c’è dubbio che la presenza in Milano della Moschea Grande darebbe lustro e prestigio alla Metropoli Lombarda negli occhi di un miliardo e mezzo di Musulmani; e il Suo appoggio all’idea del Centro Islamico di Milano e Lombardia di realizzare in Città un luogo di culto islamico di dignità urbanistica e decoro architettonico pari all’importanza nazionale e internazionale di Milano, (parere favorevole da Lei espresso, a quanto risulta da organi di stampa) faciliterebbe di molto l’esito positivo presso l’Amministrazione Comunale delle procedure di natura burocratico-amministrative richieste, sotto il profilo giuridico, per la realizzazione del progetto.
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Insieme all’istanza per realizzazione della “Grande Moschea” ai fini dell’immagine della Metropoli negli occhi del miliardo e mezzo di Musulmani nel Pianeta, il sottoscritto si associa alle istanze sottoposte all’attenzione dell’Amministrazione dalle diverse Organizzazioni Musulmane di zona, presenti sul territorio metropolitano, circa la necessità che esse hanno di avere luoghi di culto, dove nel tessuto sociale urbano la densità demografica islamica è più alta.
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Il Centro Islamico di Milano e Lombardia, oltre a chiedere il parere favorevole alla propria richiesta di riprendere i rapporti con l’Amministrazione Comunale per la concessione del diritto di superficie sull’area di via del Ricordo, al fine di presentare la documentazione relativa, si associa alla richiesta di individuazione di aree idonee alla realizzazione di luoghi di culto per le Organizzazioni presenti sul territorio metropolitano, al fine di rendere operativi i diritti sanciti dalla Costituzione repubblicana agli articoli 19 e 21.
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Resto, quindi, in attesa di Sua risposta positiva alla richiesta di un incontro con Lei nel prossimo futuro per dare avvio alle incombenze burocratico-amministrative, che si rendono necessarie, per avviare la realizzazione del progetto, dato che il 2015 è alle porte.

Doverosi ossequi e distinti saluti.
Milano
dott. Ali Abu Shwaima
Presidente del Centro Islamico
di Milano e Lombardia

N.° 184

Giumada I° 1435
Marzo 2014

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