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Deyr Yassìn
66° anniversario dell'eccidio

Nei sobborghi della città Santa di Gerusalemme [al-Quds] esisteva un sobborgo, denominato le Case di Yassìn (Deyr Yassìn). Da lunga pezza quel villaggio è stato cancellato dalle carte geografiche della Palestina, come molti altri.
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Era un piccolo sobborgo, abitato da poco più di duecento anime e poco meno di trecento. Nel 1948, sessantasei anni or sono, il villaggio aveva duecentocinquanta abitanti e tutti loro erano musulmani, come la quasi totalità degli abitanti della Palestina con antenati musulmani.
Il 9 aprile, alle prime luci dell’alba, il villaggio viene preso d’assalto da 132 sionisti, appartenenti a due organizzazioni terroristiche, la Irgun Zwai Leumi e la Aganà e tutti gli abitanti del villaggio vengono massacrati con fredda determinazione uomini, donne, vecchi e bambini. Nessuno si salva dalla furia omicida degli aggressori, alcuni dei quali, dopo avere barbaramente trucidato alcune donne incinte, estraggono dai ventri squarciati delle sventurate ciò che portano in grembo per veder qual sia il sesso degli ex-nascituri, e mentre compiono questa azione abominevole le belve umane sghignazzano compiaciute!
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I Dirigenti del terrore sionista, il massacro di tutti gli abitanti di DEYR YASSIN, lo programmarono a tavolino e. secondo il piano, doveva essere eseguito in modo tale, da costituire un chiaro avvertimento di ciò, a cui andavano incontro coloro che avessero tentato di opporre resistenza al disegno sionista di costituire uno Stato ebraico, etnicamente omogeneo in Palestina.
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Era imminente. Infatti, l’abbandono della Palestina da parte delle truppe inglesi, che la occupavano in forza del Mandato di Amministrazione conferito all’Inghilterra nel 1922 dalla Società delle Nazioni, perché nel 1947, l’Inghilterra aveva fissato la data della fine del suo Mandato al 15 maggio 1948 e le Nazioni Unite, che glielo avevano conferito, con la Risoluzione 181, avevano raccomandato la divisione del territorio tra Arabi ed Ebrei con la internazionalizzazione di Gerusalemme.
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I sionisti invasori, quindi, si misero alacremente al lavoro per cacciare i Palestinesi dalle loro terre e dalle loro case, al fine di impadronirsene. Il metodo di lavoro adottato per fare fuggire gli abitanti palestinesi dai territori, dove l’invasione non aveva avuto successo (come a Deyr Yassìn), fu la distruzione degli abitati e il massacro degli abitanti.
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Israele, che è la denominazione internazionale dell’entità sionista organizzatasi in stato moderno nei territori da essa occupati in Palestina, ha tra i suoi Padri della Patria il defunto Menachem Begin, il quale, ai tempi del Mandato, era animatore e dirigente della Irgun Zwai Leumi e a lui si deve il programma operativo dello sterminio degli abitanti del piccolo villaggio nei sobborghi di Gerusalemme.
Il sopra menzionato Begin scrisse un libro intitolato La Rivolta (The revolt) con il sottotitolo: Storia dell’Irgun Zwai Leumi. E nel libro, che venne pubblicato a New York nel 1951 dalla casa editrice Henry Shuman, si legge: There would not have been a State of Israel without the victory at Deyr Yassin (Non ci sarebbe stato uno Stato di Israele senza la vittoria di Deyr Yassìn…)…
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Lo statista inglese Winston Churchill (quello del sigaro, dell’indice e del medio a V per indicare Vittoria, quello a cui si deve la redazione del Memorandum che porta il suo nome e nel quale c’è scritto: Sono state fatte dichiarazioni non autorizzate allo scopo di far supporre che il Governo inglese abbia in programma la creazione di una Palestina completamente giudaica) commentò l’eccidio di Deyr Yassin con queste parole:
È stata una aggressione criminale ed è un altro crimine da aggiungere alla lunga lista dei crimini del sionismo.
Lo storico Jon Kimche (nel suo libro The seven pillars fallen, pubblicato a New York nel 1953 da F.A. Praeger), scrisse: L’eccidio di Deyr Yassìn è la macchia più nera della storia ebraica.
Lo storico Dov Joseph (Nel suo libro intitolato The seige of Jerusalem 1948) scrisse: L’attacco a Deyr Yassìn fu deliberato a freddo e senza provocazione.
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Lo storico Toynbee (nella sua opera intitolata A study of history - Vol. VIII – pagg. 53-54) scrisse: IL MASSACRO DI DEYR YASSIN È PARAGONABILE ALLE ATROCITA’COMMESSE DAI NAZISTI.
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Da quel tragico giorno di sessantasei anni or sono ad oggi fiumi di sangue palestinese continuano a scorrere tragicamente nella Terra Santa dell’Islàm che Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, ha benedetto; la terra dove hanno vissuto i profeti di Allàh, che Allàh doni loro la pace, Terra dove c’è la Città Santa, che fu la meta dell’Isrā‹ e dalla quale ebbe inizio il mi’rāg del Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria. Che Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, la restituisca all’Islàm.

N.° 184

Giumada I° 1435
Marzo 2014

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