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EDITORIALE

Nonostante che il pensiero della morte venga rimosso, non solo da coloro che non credono nella vita futura, ma anche da numerosi credenti nella verità di essa, come testimoniato da Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, che ne parla in quasi tutte le pagine del Suo Libro, o in modo esplicito o in modo implicito, tutti dobbiamo morire. <<<Ogni uomo>>> dice Allàh, l’Altissimo <<<gusterà la morte>>>.
Disse l’Apostolo di Allàh, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria: <Chi crede in Allàh e nella vita futura, o parla con un linguaggio serio, o tace>. Purtroppo, come dice il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, in un altro hadīth, tutto quello che l’uomo dice, lo dice contro se stesso, tranne quando ordina il bene, proibisce il male e ricorda Allàh> [o come disse, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria].
In questo numero viene trattato l’argomento importante della Successione a causa di morte nell’Islàm e del vaniloquio.
Si parla di The President e dei suoi progetti oggettivamente offensivi nei confronti dei musulmani e dell’Islàm, dallo stesso dichiarati in modo esplicito, come quello di trasferire a el-Quds, la nostra Gerusalemme, la sede dell’ambasciata USA e si ricorda Salāḥ el-Dīn al-Ayyūbī, che la liberò dal dominio crociato.
Diamo notizie dell’intensa attività del Centro e siccome, non pochi “sentono” di esser vittime di influenze negative, diamo la formula dell’esorcismo islamico [ar-ruq°yah].
Non manca la ricetta con contorno linguistico! La Parola di Allàh, rifulga lo splendor della sua Luce e la parola del Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria. Infine l’esortazione ai genitori a responsabilizzarsi per la trasmissione ai figli dei valori dell’Islàm, radicando in essi fino dalla loro infanzia, l’amore per Allàh** per il Profeta* e per l’Islàm con la parola e con l’esempio. E Altro ancora.

N.° 204

Giumada I
1438
Febbraio
2017

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