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DHŪ-L-HIGGIAH 1438 h

Il 24 dello scorso mese di agosto 2017 ha avuto inizio l’ultimo mese di questo anno egiriano 1438. I Pellegrini affluiscono ogni giorno alla Mecca da ogni parte del Pianeta, per adempiere al dovere di compiere almeno una volta nella vita il Pellegrinaggio alla Casa di Allàh, la Nobile Kà’bah [al-Kà’batu sh-sharīfah], che si erge maestosa nella Sacra Moschea [al-Màsgidu-l-Ḥaràm], dove secoli addietro la eressero il profeta Ibrāhīm e suo figlio Ismā’īl, su ambedue la pace.
Dice Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, nel Sublime Corano: <<<In verità, il primo santuario che fu istituito per il culto per gli uomini fu certamente quello che si trova a La Mecca, come benedizione e guida per l’intero universo.(96) Ci sono in esso Segni evidenti, il maqām Ibrāhīm (la stazione di Ibrahìm) e colui che entra in esso (nel Santuario della Mecca) è sicuro. E per amore di Allàh è dovere degli uomini il Pellegrinaggio al Santuario, per chi abbia la possibilità di eseguirlo è un obbligo. E chi non crede sappia che Allàh può fare a meno dell’intero universo.(97) [La Famiglia di Imrān]>>>
Le notti dei primi giorni del mese sono state prese da Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, come giuramento asseverativo, per segnalare l’importanza delle devozioni che vengono messe in pratica in questi giorni, ai fini della salvezza dal fuoco e dall’acquisizione di meriti per la vita futura, bene accette da parte di Lui.
Il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, disse, a proposito di questi giorni, che “non ci sono giorni, in cui le opere di bene hanno un valore maggiore agli occhi di Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, o sono maggiormente bene accette da partesi Lui” [o come disse, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria ]. Di questo il fedele devoto bene informato è a conoscenza per cui in questi dieci giorni egli accresce nel suo quotidiano la proclamazione dell’unità, unicità e uni-personalità di Allàh, dicendo Lā ilāha illa-llàh; la frequente ripetizione con sentimento di devozione autentica della Lode, che a Lui, rifulga lo splendor della Sua Luce, soltanto è dovuta, dicendo <al-ḥàmdu li-llàh> e la magnificazione di Lui, rifulga lo splendor della Sua Luce, dicendo <Allàhu àkbar>.
L’importanza di questi dieci giorni e la rilevanza dei benefici che derivano dalle devozioni compiute in esse, ai fini del compiacimento di Allàh, rifulga lo splendor della sua Luce, come già ricordato - e il ricordare giova al musulmano - è denotata dal fatto che Allàh, rifulga lo splendor della sua Luce fa giuramento su essi, quando nel Sublime Corano giura “Per l’alba, per le dieci notti”(Sura Fajr 89:1-2).
Il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, diede istruzioni a coloro che non sono in Pellegrinaggio di digiunare nei nove giorni che precedono il Giorno Solenne Festivo del Sacrificio, la qual cosa è altamente raccomandata, in quanto il Profeta, che Allàh lo benedica l’abbia in gloria, in questi giorni faceva digiuno, come ci viene dal Ḥadīth.
E in ossequio a questa raccomandazione del Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, il fedele informato digiuna e digiuna nel giorno di ‘Arafah, perché il digiunare in esso espia i peccati di due anni; non solo! Ma invoca, implora, rivolge preci ad Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, perché le invocazioni, le implorazioni, le preci migliori sono quelle pronunciate nel giorno di ‘Arafah e insieme all’invocazione, all’implorazione e alla prece, le parole più gradite ad Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, che si possono dire in esso, sono:
“Non c’è divinità all’infuori di Allah senza alcun condomino nella Sua Divinità, a Lui appartengono il dominio e tutta la gloria ed Egli ha potere su tutte le cose”. [lā ilāha illā llāh - wàḥda-Hu – lā sharīka la-Hu là-Hu l-mùlku wa la-Hu l’-ḥàmdu wa Huwa ‘alā kulli shày<in Qadīr].
Il ricordarsi di Allàh, più sovente, che al solito è altamente meritorio, mettendo in atto la raccomandazione del Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, di recitare molto il Tasbīh (Subhan Allah), il Taḥmīd (Al-ḥamdu li-illah) e il Takbīr (Allahu Akbar) in questi giorni benedetti.
Ci è stato tramandato che il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, ebbe a dire:
“Non ci sono giorni più grandi agli occhi di Allah, ne giorni in cui le buone azioni sono da Lui più amate che questi dieci giorni, quindi in questo periodo recitate molto il Tahlīl (Lā ilāha illā Allah), il Takbīr (Allahu Akbar) e il Taḥmīd (Al-ḥamdu li-llah) [o come disse, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria]. Ḥadīth raccolto da Aḥmad; che Allah, rifulga lo splendor della Sua Luce, gli usi misericordia [ràhima-hu-llàh].
Nel giorno solenne, dopo eseguito il rito congregazionale della Festa del Sacrificio [Salàtu-‘eid al-adha] al Musulmano che si trova nelle condizioni di debitore dell’imposta è raccomandato di eseguire il sacrificio. Il devoto ricorda in questi giorni le parole di Allàh, l’Altissimo: “E ricorda Allah nei giorni stabiliti!”.
Memore di queste parole divine, egli dal faǧr (alba) del giorno di ‘Arafah fino all’Aṣr degli ultimi giorni di Tashrīq, recita frequentemente: “Allahu àkbar, Allahu àkbar, Allahu àkbar - Lā Ilāha Illā llah! Allahu àkbar, Allahu àkbar Wa li-llahi l-hamd [Allàh è più grande Allàh è più grande Allàh è più grande! Non c’è divinità, tranne Allàh. Allàh è più grande Allàh è più grande, E la Lode appartiene ad Allàh!] e recita questa magnificazione di Allàh e proclamazione della Sua Unicità e della Lode di Lui a voce alta in moschea, a casa e al termine di ogni rito di adorazione obbligatorio.

N.° 208

Dhu-l-Hìggiah
1438
Settembre
2017

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