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Editoriale

L’anno egiriano ha già lasciato alle sue spalle un sesto di sé e il mese di Rabì’u-l-àwwal, il terzo mese dell’anno dell’anno, ha già raggiunto la sua metà e da poco abbiamo lasciato alle spalle alcune date, che non è mai inutile ricordare con speciale intensità in questo periodo, nel quale tre date molto importanti per i Musulmani e delle quali una di fondamentale importanza per l’umanità intera. In questo mese, infatti, e precisamente il giorno 12, era un lunedì, nell’anno dell’Elefante, come ce lo ricorda la storiografia araba del tempo della <giahilìyyah> [l’ignoranza – non solo araba – ma mondiale dell’unità, unicità e unipersonalità del Creatore di tutti gli universi dell’esistente, il cui nome è ALLAH] nacque la creatura più cara ad Allàh, rifulga lo splendor della sua Luce, di tutto il creato, il futuro Profeta, Sigillo dei Profeti e degli Apostoli di Allàh, su tutti loro la pace, Muhàmmad, Allà lo benedica e l’abbia in gloria, figlio di Abdullàh e di Amina, alla Mecca, la città dell’Arabia, santificata dalla presenza della Casa di Allàh, direzione del rito di adorazione e meta del Pellegrinaggio. In questo stesso giorno, nell’anno 13 dall’nizio della Rivelazione del Sublime Corano [corrispondente al 622 dell’era volgare] si concludeva nell’oasi di Yatrhrib, la migrazione del Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, dalla Mecca, data nella quale ebbe inizio la dimensione <politica> dell’Islàm, che si realizza nella Polis del Profeta, in arabo < Madìnatu-n-Nabìyy> più semplicemente nota come Medina, lo Stato, che con un neologismo, potremmo definire <Stato Islamocratico>, cioè organizzazione politico-giuridico-amministrativa, sotto la direzione del Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, della Comunità dei credenti nella paternità divina del Sublime corano e della Missione apostolico-profetica di Muhàmmad, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, avente come Sovrano Allàh, rifulga lo splendor della sua Luce, unico titolare del diritto di essere adorato e obbedito. Il terzo evento di rilievo in questo mese e nello stesso giorno della nascita, fu la finale dipartita del Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, dopo avere compiuto la Missione, che Allàh gli aveva affidato, 23 anni prima, tramite l’Angelo Gibrìl, nella notte del destino.
Di questi eventi tratta questo numero del Messaggero e come ultima loro propaggine in questi giorni di quel tempo, in cui l’Islàm venne offerto da Allàh all’umanità, pericolante sull’orlo di un abisso di fuoco, per mezzo del Profeta Muhàmmad, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, la via della salvezza, il Centro Islamico di Milano e Lombardia ha realizzato l’11° campeggio invernale, allo scopo di offrire ai ragazzi del Centro l’opportunità di una esperienza di vita islamica, vissuta collettivamente, onde formare e rafforzare l’orgoglio di appartenenza a quella Comunità umana di cui Allàh ha detto: “Siete il fior fiore della creazione”. In queste pagine il lettore ne trova la relazione per iscritto e per immagini.
E Allàh sia lodato, il Signore di tutti gli universi.

N.° 190

Rabì 1°
1436
Dicembre 2014

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