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Creature acquatiche

Nel madhhab Hanafi [1] sono proibite tutte le creature acquatiche, eccetto i pesci. E’ permesso (Ḥalāl), quindi, mangiare qualunque tipo di pesce [2] dotato di squame. Trote, salmoni, lucci, triglie, muggini, carpe, merluzzi, naselli, acciughe, alici, aringhe, branzini, spigole, cefali, cernie, dentici, orate, tonni, sogliole, sarde e sardine, sono leciti.. Per quanto riguarda i gamberi [3], all’interno del madhhab il giudizio varia a seconda che essi vengano considerati “pesci”, oppure no: per i sapienti che li considerano “pesci”, essi, ovviamente, sono leciti; per i sapienti che non li considerano “pesci”, naturalmente sono illeciti. Le altre creature acquatiche - come balene, delfini, squali, tartarughe, granchi, aragoste, astici, anguille, pesci spada, murene, rombi, razze, calamari, moscardini, seppie, scampi e frutti di mare come cozze, vongole e ostriche - sono invece illecite (Ḥarām).
Per essere considerata ḥalāl, e quindi islamicamente commestibile, il pesce deve essere tolto dall’acqua ancora vivo, ma non ha alcuna importanza il metodo di pesca, che viene utilizzato.
Le uova dei pesci vengono considerate halàl o haràm in base alla liceità o illiceità del pesce stesso.
NOTE CHIARIFICATRICI
[1] Attualmente la Scuola Hanafita è maggioritaria nella comunità musulmana dei seguenti paesi: Turchia, Pakistan, India, Siria, Cina, India, repubbliche ex sovietiche dell’Asia centrale, Guyana, Trinidad, Surinam e in una certa misura è presente anche in Egitto. Quando il governo dell’Impero ottomano codificò la legge islamica in conformità alla Scuola hanafita, rendendola legge dello stato nel XIX secolo, ogni aspirante alla posizione di Qāḍi era obbligato a conoscere la dottrina della Scuola, sicché, in conseguenza di questo obbligo, la Scuola Hanafita si diffuse in tutti i territori dell’Impero, alla fine del secolo XIX. Si può ben dire che la normativa della Scuola Hanafita regoli la vita di circa la metà, se non di più, dei circa 2 miliardi di musulmani, che vivono oggi sulla faccia della Terra.
[2] pesce: ogni animale vertebrato che vive nell’acqua, respira per mezzo di branchie e si muove per mezzo di pinne.
[3] gambero: bestia acquatica, appartenente alla sottoclasse dei crostacei. con cinque paia di gambe [decapodi crostacei o malacostraci]
E la Lode appartiene ad Allàh
Il Signore di tutti gli universi.

N.° 190

Rabì 1°
1436
Dicembre 2014

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