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Il modo islamico
di dormire

L’ << islamicus modus vivendi >> è una linea di condotta, nella quale ogni azione è la traduzione in pratica di un comandamento coranico o di un precetto profetico. Inoltre il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, è stato indicato da Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, come modello esemplare di comportamento e il far le cose come le faceva lui è fonte di amore per il fedele da parte di Allàh. Il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, si coricava e dormiva sul lato destro con tutte e due le mani sotto la guancia e poiché molta gente dorme a pancia in giù, egli, nell’esercizio della sua missione di insegnamento del fare islamico, a proposito del dormire a pancia in giù, disse, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria: <<<Dormire a pancia in giù è del popolo dell’inferno >>> e disse, ancora: <<<Allàh allontana chi dorme a pancia in giù>>>.
Il Musulmano, quindi, formato alla scuola muhammadica, ne segue l’insegnamento e l’esempio salutare, perché nella pratica di in ogni insegnamento dell’Islàm c’è non solo un beneficio agli effetti della vita futura, di carattere spirituale, ma anche un beneficio per la vita presente, di carattere materiale. Il dormire nella posizione profetica, dato che il polmone destro è più grande di quello sinistro, non causa pressione sul cuore; il fegato rimane in equilibrio nella sua posizione e lo stomaco rimane su di esso nella sua posizione, senza problemi, sicché sarà facile per esso digerire ciò che è in eccesso. Da certi studi, poi, risulta che il dormire con il palmo della mano destra, messo sotto, tra la guancia è l’orecchio, produce una serie di vibrazioni, che liberano il cervello da rimanenti onde elettromagnetiche. Invece, il dormire a pancia in giù: comprime lo stomaco, favorisce il reflusso gastro-esofageo; produce difficoltà di respirazione, favorendo il russamento e altri disturbi del sonno; danneggia la curva naturale della colona vertebrale, causando dolori alla schiena; carica di tensione il collo, i muscoli e le articolazioni. Naturalmente, di tutte queste cose il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, non aveva cognizioni scientifiche e, alla luce delle risultanze della ricerca scientifica moderna, possiamo avere la certezza della fonte divina dell’insegnamento profetico.

N.° 190

Rabì 1°
1436
Dicembre 2014

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