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I 10 CON GARANZIA
DI PARADISO - 2

Nel numero 201 abbiamo fatto riferimento al libro pubblicato da Edizioni del Calamo per quanto riguarda le informazioni storiche interessanti, relative ai quattro Califfi ben guidati [Abū Bakr, ‘Ùmar ibn al-Khattāb, ‘Uthmān ibn ‘Affān, Alī ibn Abī Ṭālib, che Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, si compiaccia di loro] e ai due compagni Zubàyr e ‘Abdu-r-Rahmàn bin ‘Awus. Restano i rimanenti quattro, ai quali il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, assicurò l’ingresso al Paradiso, che sono Talhah; Sa’d bin Waqqās; Sa’ìd bin Zàyd; Abū ‘Ubàydah.
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Tàlḥah
I suoi dati anagrafici sono: Talḥa bin Ubàydullàh bin ‘Uthmān abū Muhàmmad al-Tamimī al-Quràshī, che Allàh si compiaccia di lui, nato alla Mecca 28 anni prima dell’Egira [596 e.v.]. Fu uno dei più generosi e coraggiosi compagni del Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, e fu uno dei primi cinque che abbracciarono l’Islàm e uno dei 6 componenti della commissione nominata da ‘Ùmar bin al‑Khaṭṭāb per eleggere il suo successore [gli altri erano ‘Uthmān, ‘Alī, ‘abdu-r-Rahmàn bin ‘Awuf, Zubàyr bin Awwàm, Sa’d bin Abi Waqqàs].Nella battaglia al monte Uhud egli combatté strenuamente a fianco del Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, giurando di rimanere con lui fino alla morte. Per questo ricevette 24 ferite dalle quali guarì e fu in grado di partecipare a tutti gli scontri armati successivi, che si resero necessari per rintuzzare le aggressioni della miscredenza idolatrica meccana organizzata dalla classe dominante coreiscita, per soffocare sul suo nascere l’ideologia su cui si fondava la Città-Stato del Profeta [Medina]: Non c’è divinità, tranne Allàh [Uno – Unico – Uni-personale] e Muhàmmad è Suo Servo e Apostolo. Cadde nella battaglia del cammello, combattendo al fianco di ‘Ā‹ishah, la madre dei credenti, che Allàh si compiaccia di lei, nell’anno 36 dell’Egira [656 e.v.] e venne sepolto a Bassra in ‘Irāqah.
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Sa’d bin Abī Waqqās
I suoi dati anagrafici completi sono: Sa’d bin Abī Waqqās Màlik bin Wuhàyb bin Abdu Manāf, Abū Isḥāq al-Zuhrī, al-Quràshī, che Allàh si compiaccia di lui, nacque alla Mecca 23 anni prima dell’Egira [avvenuta nel 622 e.v.]. Era zio del Profeta da parte di madre, Fu uno dei grandi Compagni del Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, Entrò nell’Islàm a 17 anni e prese parte alla battaglia vittoriosa di Badr, nella quale gli aggressori politeisti della Mecca furono sconfitti dalla milizia volontaria islamica di Medina, che combatteva per la Causa di Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce. Dopo la morte del Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, sotto il califfato di ‘Ùmar ibn al-Khaṭṭāb, condusse i Musulmani alla Vittoria nella battaglia campale di Qadìsiah, nella quale il formidabile esercito imperiale sassanide, forte di 120.000 effettivi e dotato di elefanti, venne fatto a pezzi da 20.000 musulmani, che combattevano per affermare il primato della Parola di Allàh, l’Altissimo, su qualsiasi parola dell’uomo, conquistando diverse città della Persia. Egli fu il primo musulmano che scagliò una freccia per la Causa di Allàh. Il Califfo ‘Ùmar ibn al‑Khaṭṭāb lo nominò governatore di Kufa e fu confermato nella carica dal califfo ‘Uthmān bin’Affān, ma poi diede le dimissioni e ritornò a Medina. Divenuto cieco, morì nell’anno 55 dell’Egira [675] in una località a circa 10 miglia da Medina, Aqīq, dove si era stabilito.Era amantissimo della mamma. Quando si convertì, la mamma per farlo tornare al politeismo gli disse che non avrebbe mangiato finché egli non fosse tornato alla religione dei padri. Disse, nonostante il suo amore: “Mamma, non tornerei indietro nemmeno se tu avessi cento anime!”. Mirabile esempio di consapevolezza islamica, per la quale l’amore per Allàh e il Suo Apostolo è più grande di quello per la mamma.
Sa’īd bin Zàyd
Sa’īd bin Zàyd, che Allàh si compiaccia di lui, abbracciò l’Islàm nei primi anni della predicazione del Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, e combatté in tutte le battaglie agli ordini del Profeta, fatta eccezione per la battaglia di Badr. Sposò la sorella di ‘‘Ùmar ibn al-Khaṭṭāb, di nome Fàtimah, che Allàh si compiaccia di lei, la quale – segretamente convertita all’Islàm, fu causa della conversione di Ùmar, che recatosi alla casa di lei per punirla – avendo saputo per strada che si era fatta musulmana – la sorprese mentre con Sa’īd leggeva un brano del Sublime Corano. Entrato che fu di prepotenza nell’abitazione malmenò la sorella, e, dopo averle strappato di mano il foglio di Corano che stava leggendo, volle leggere, ma la sorella gli disse che prima doveva purificarsi. Letto il brano si recò alla Casa di Arqam, dove il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, si trovava e fece la Testimonianza nelle mani di lui. Sa‛īd bin Zayd morì all’età di 70 anni nell’anno 51 dell’Egira [671 e.v.] e fu sepolto nel Giannatu l-Bāqī a Medina.
Abū ‘Ubàydah
Abū ‘Ubàydah ‘àmir bin al-Giarraḥ - che Allàh si compiaccia di lui, nacque alla Mecca nel 682 e.v. Egli abbracciò l’Islàm all’età di 29 anni nel 611 dell’e.v. 611, a 29 anni, divenendo ben presto uno dei più fidati collaboratori del Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria. Come i primi meccani che rinnegarolo il politeismo idolatrico della religione tradizionale della Mecca nel periodo dell’ignoranza, subì gli insulti e le angherie dei Quraysh, per cui in obbedienza a un suggerimento del Profeta, che Allàjh lo benedica e l’abbia in gloria, fece la piccola Egira [al-higriatu-ṣ-ṣùghrā] in Abissinia con 83 uomini e 20 donne, Quando il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, abbandonò per ordine di Allàh, l’Altissimo, la Mecca, per trasferire a Yàthrib la sede della predicazione dell’Islàm, nel 622, Abū ‘Ubayda lo seguì e prese parte alla battaglia di Badr all’età di 41 anni; partecipando anche alle successive battaglie per la difesa della Patria islamica dall’aggressione militare dei Coreisciti idolatri e politeisti. Partecipò nel 632 all’elezione di Abū Bakr a primo khalīfa (successore) del Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria Dopo l’ascesa al califfato di ‘Umar (634 e.v.) Abū ‘Ubayda fu inviato in Siria dove, dopo la vittoria al fiume Yarmūk, ottenuta da Khalid bin al Walīd nel 636, gli fu affidato lì il supremo comando, completando la conquista del nord della Siria Morì di peste in Siria nell’anno 639 e.v. all’età di 58 anni. Il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria gli diede l’appellativo di Amìnu hadhihi l-ùmmah [Custode di questa Comunità].

N.° 202

Safar
1438
Novembre
2016

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