LA VIOLENZA
SULLE DONNE
Negli ultimi anni si sono moltiplicati episodi cruenti di violenza sulle donne per cui la violenza sulle donne - diventato un argomento di grande attualità - è trattato in programmi televisivi e in Rete. L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha deciso di fare del 25 novembre la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. In preparazione di questa giornata si sono svolti dovunque numerosi incontri pubblici, uno dei quali con il titolo “Fermiamo la spirale di violenza sulle donne – Le Associazioni e le Istituzioni a confronto – si è svolta il 23.11.16 nella sala consiliare di via Sansovino a Milano con la partecipazione di rappresentanti del Comune e di alcune associazioni sensibili alla tematica della condizione femminile. Il 25 novembre è stato scelto nel 1999 come “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” dall’Assemblea Generale delle Nazioni unite. Questa data fu scelta in ricordo del brutale assassinio delle tre sorelle Mirabal, torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, da emissari del dittatore Trujillo per poi essere gettate in un auto in un precipizio per simulare un incidente. Sono tantissime, quasi un quotidiano bollettino di morte, le donne uccise dalla mano di mariti, amanti, compagni che non accettano i loro no. La violenza maschile sulle donne è stata fatta oggetto di certosina analisi e, quindi, ecco, qui di seguito la casistica: c’è la violenza fisica, quella sessuale, quella psicologica, quella economica, c’è la persecuzione, che – chissà perché - viene chiamata stalking e il persecutore, chiamato stalker e infine c’è la violenza casalinga, sommersa e maggioritaria. Si tratta di “episodi” di carattere delinquenziale, che fanno parte della criminalità normalmente esistente in qualsiasi società, dato che in ogni società c’è un codice penale che prevede e punisce come reati contro la persona tout court i comportamenti violenti di rilevante pericolosità nelle loro varietà, per cui non c’era bisogno di introdurre la fattispecie del femminicidio. Tutto questo altro non è che un polverone per non far vedere che queste attività sono la punta dell’iceberg di una violenza nei confronti della donna talmente diffusa nel sistema, che non viene percepita, se non da pochi. È la cultura della donna oggetto è la mercificazione del corpo femminile che viene propagandata dai mezzi di comunicazione di massa del mondo in cui viviamo e subdolamente inculcata non solo nelle menti maschili, ma anche in quelle femminili. Le conseguenze di questo stato delle cose sono devastanti in soggetti, che non hanno retto all’impatto con la violenza del sistema di dominio dell’uomo sull’uomo e del maschio sulla femmina in vigore dovunque non siano rispettate le regole, che hanno la loro radice nella creatura umana secondo il volere divino, per la riconquista della condizione di Paradiso nella vita futura, da parte dell’uomo. Episodi delinquenziali di violenza sulla donna avvengono dovunque non regni l’armonia nell’individuo, nella famiglia e nella società, che è il frutto della pratica delle regole di vita dell’Islàm che condanna ogni attività di violenza al corpo, all’onore, al patrimonio di ogni persona.