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LA NOSTRA LETTERA
A PAPA FRANCESCO

RISPOSTA AD ALCUNE PERPLESSITÀ SUSCITATE DALLA LETTERA DI INVITO A VISITARE LA MOSCHEA DEL MISERICORDIOSO INDIRIZZATA A PAPA FRANCESCO

La lettera inviata a Papa Francesco per invitarlo a visitare la Moschea del Misericordioso è Masǧid al‑Rahmàn] in occasione della sua visita a Milano, di cui in calce alla presente offriamo il testo per conoscenza, purtroppo, non ha avuto riscontro, molto probabilmente perché non gli è giunta o, se gli è giunta, non ha potuto dare seguito ad essa per motivi di diversa strategia promozionale della visita pastorale o forse anche per motivi di sicurezza, data l’ubicazione periferica della Moschea, la quale, pur essendo in territorio del Comune di Milano è all’estrema periferia est. La notizia dell’iniziativa, che pure ha avuto numerose approvazioni, ha suscitato in alcuni fratelli delle perplessità, che mi sono state rappresentate, per cui ho voluto dare risposta chiarificatrice a tutti loro con la dichiarazione, che segue.

DICHIARAZIONE
Voglio ringraziare tutti i fratelli per il loro interesse nel salvaguardare l’immagine dell’islam e della comunità. Vorrei però spiegare e chiarire i motivi della nostra decisione e della nostra iniziativa di invitare il Papa. Innanzitutto la mia posizione è contraria a qualsiasi tipo di cerimonia in cui credenti di fede diversa eseguano il rito di adorazione o altre preghiere in collettività senza però considerare le divergenze ideologiche che riguardano la fede stessa. Successivamente vorrei chiarire gli equivoci che riguardano la lettera scritta e inviata al Papa dove viene invitato a visitare la moschea Al Rahman in seguito al suo arrivo a Milano: Il profeta Mohammmad, che Dio lo benedica e l’abbia in gloria, inviò una lettera a Cesare al tempo dei Bizantini in cui scrisse: “Dal Profeta Mohammad ibn Abdullah alla sua immensità Cesare dei Romani”; Allah ha nominato nel Corano “3aziz Masr” (Il potente o Il caro) colui che comandava al tempo del profeta Yussuf. Chiamare quindi il Papa “Sua santità”, vuol dire utilizzare il termine che identifica la carica che ricopre e che è riconosciuta dai suoi credenti. L’invito al Papa in moschea non ha nessun significato religioso, ma soltanto istituzionale. La moschea è sempre aperta a chiunque fosse interessato a visitarla, e cogliamo questa occasione per accogliere una figura importante che rappresenta credenti da tutto il mondo. Il profeta Mohammad, nella delegazione di Najran permise ai cristiani di entrare nella sua moschea con le loro croci. Vorrei ricordare inoltre che tutta l’umanità è figlia del profeta Adamo. Allah nella sura di Hud invita i profeti a chiamare la loro gente come fratelli “wa ila thamuda akhahom sali7a”. Quindi utilizziamo la parola fratello/i come termine di avvicinamento, di da3ua e di pace tra gente del libro. Nel chiamare la gente del libro ad adorare il Dio unico insieme faccio riferimento a ciò che Allah dice: “O gente del libro, venite ad una parola comune tra voi e noi, che non adoriamo se non un Dio unico”.
Concludo invitando ognuno di voi ad evitare di dare significati propri a parole semplici e soprattutto a non cambiarle. “Temete Dio che un giorno tornerete a Lui”.
Wassalamu 3aleikom
wa rahmatullah wa barakatoh.
Pace.
الفاتيكان لزياره مسجد الرحمن من خلال زيارته الى ميلانو

 

A titolo informativo pubblichiamo, qui di seguito, il testo della lettera inviata alla segreteria della sua santità Papa Francesco.

A sua Santità Papa Francesco
Santità,
nella mia veste di Presidente/Imàm della Moschea del Misericordioso, il primo luogo di culto nell’Islàm in Italia, dotato di Cupola e Minareto [eretto nel 1988], dopo aver visto con commozione la foto di Sua Santità orante in Moschea a Istanbul, ho pensato, e il mio pensiero è stato accolto con entusiasmo da tutti i fedeli, di invitarLa a visitare la nostra Moschea e di onorarci di una Sua Prece in essa, a documento storico della nostra fratellanza nel DIO UNICO, nel Quale crediamo, e del nostro comune riconoscimento dell’appartenenza delle nostre Fedi alla famiglia spirituale del profeta Abramo, su lui la pace. Nella speranza che Sua Santità, a Cui, certamente, non sfugge l’importanza di un tale evento ai fini di una armoniosa fraternizzazione in Italia tra la recente presenza islamica e la secolare presenza dell’ area spirituale dei seguaci di Madre Chiesa, restiamo in attesa di Sua accettazione dell’Invito, pur sapendo che saranno frapposti ostacoli dalla gerarchia ecclesiastica locale.
Cordiali saluti.
In fede
Ali Abu Shwaima
Imàm della Moschea del Misericordioso e Presidente del Centro Islamico
di Milano e Lombardia.

N.° 206

Ramadàn
1438
Maggio
2017

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