Home Archivio

 

Big Bang
Chi poteva saperlo
1400 anni fa?

Numerose sono state nella storia dell’umanità le dottrine sulla natura e l’origine dell’universo, in cui viviamo, l’ultima delle quali è la cosiddetta “Teoria del Big Bang”. All’inizio del secolo scorso, in relazione all’universo, l’idea prevalente era che esso abbia una “natura costante ed esiste da tempo infinito”. Il fisico russo Alexander Friedmann e il cosmologo belga Georges Lemaitre calcolarono, teoricamente, che l’universo è in movimento perpetuo e in espansione e nel 1929 l’astronomo americano Edwin Hubble, grazie all’impiego di un telescopio gigantesco, poté osservare che le stelle si muovono, distanziandosi tra loro. L’osservazione di Hubble portò, razionalmente e ragionevolmente, a ipotizzare che vi fu un “tempo” in cui esse erano molto vicine, cioè che tutta la materia da cui è costituito l’universo era “ubicata” in un solo punto! L’universo, nel quale noi viviamo, secondo tale teoria, ha avuto origine dall’esplosione di quel punto, cioè dal “grande BANG”. La materia nella sua espansione si condensò in determinati punti, dando origine a galassie, stelle, sole e terra. Poi sulla terra aria, acqua, vegetali, bestie e infine l’uomo. Una presentazione molto chiara di questa dottrina del secolo scorso la troviamo nel Libro pubblicato 1400 anni or sono, nel testo seguente: “Non sanno, dunque, coloro i quali rifiutano di credere [alla paternità divina del Sublime Corano e alla Missione apostolico-profetica di Muhàmmad che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria] che i cieli e la terra formavano una massa compatta? Poi li separammo e traemmo dall’acqua ogni realtà vivente. E ancora non credono?”. Queste parole di 1400 anni or sono furono scritte per noi, uomini e donne occidentali del XX e del XXI secolo dell’era volgare, per farci capire, dati alla mano, che è vero anche quello che nel libro viene detto a proposito del mondo, dell’uomo, del perché della sua esistenza, del suo destino e di molte altre cose, su cui ci sono divergenze d’opinione. Il tutto ai fini della salvezza dal fuoco.
Se dall’esterno potessimo guardare l’universo, nel quale viviamo a 50-60 miliardi di anni luce da qui vedremmo una sfera con un raggio di circa 13,7 miliardi di anni luce, il cui centro è il punto, in cui avvenne il Big Bang, per l’appunto 13,7 miliardi di anni fa. Se quanto sopra fosse possibile ci renderemmo conto che la sfera che stiamo osservando sta crescendo, si sta espandendo come una palla che viene gonfiata e che il suo espandersi è sempre più veloce, cioè che l’espansione dell’universo sta accelerando! Per questa scoperta tre astronomi hanno ricevuto il 6 dicembre 2011il premio Nobel per la fisica: Saul Perlmutter (Lawrence Berkeley National Laboratory a Berkeley, California), Brian P. Schmidt (Australian National University a Weston Creek, Australia) ed Adam G. Riess (Space Telescope Science Institute e Johns Hopkins University a Baltimore, Maryland, USA). La loro scoperta si basa sul loro lavoro di Spettroscopia, eseguito, utilizzando l’Osservatorio W. M. Keck in cima al monte Mauna Kea (Big Island of Hawaii) tra il 1995 e il 1997.
Quello che i tre premi Nobel per la fisica del 2011 hanno scoperto in base al loro lavoro di spettrografia tra il 1997 e il 1997, utilizzando l’Osservatorio W. M. Keck in cima al monte Mauna Kea nell’isola più grande delle Hawaii è stato “fotografato” dall’Autore del Libro, pubblicato 1400 anni or sono, nella frase: Noi costruimmo [plurale maiestatico] il cielo con la nostra potenza e Noi siamo <<Coloro che lo espandono>> [Capitolo LI, àyah 47] (Plurale majestatis). Il modo del verbo arabo usato è il participio attivo, che indica che l’azione definita dal verbo < ESPANDERE> è in corso [presente]. Queste parole di 1400 anni or sono furono scritte per noi, uomini e donne occidentali del XX e del XXI secolo dell’era volgare! Chi poteva essere a conoscenza di questa realtà in un tempo, in cui il cosmo era immaginato una realtà statica con al centro una terra piatta sotto una volta celeste, nella quale si muovevano gli astri con al di sopra il cielo delle stelle e al di sopra di esso il Cielo Empireo il quale è l’Habitaculum Dei et omnium electorum (l’abitacolo di Dio e di tutti gli eletti) ? [Pietro Apiano Cosmographia Anversa 1539, Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele II, Roma] SOLAMENTE ALLAH, rifulga lo splendor della Sua Luce, il Quale dell’universo è il Creatore, poteva saperlo, per farcelo sapere 1400 anni dopo!!! L’Autore del Corano – IDDIO/ALLAH rifulga lo splendor della Sua Luce - ha inserito il testo di cui sopra per dar sicurezza al lettore del Corano, che anche le affermazioni che riguardano la divinità, l’uomo, il suo destino ultraterreno, il paradiso, l’inferno sono VERITÀ come è vero che l’universo – considerato a lungo STATICO ED ETERNO è diventato un OGGETTO DINAMICO per la scienza!!! Gli scienziati hanno scoperto che altre galassie si allontanano dalla nostra e, in base alla teoria generale della relatività di Einstein, che lo spazio stesso è in espansione!

N.° 195

Rabì I°
1437
Dicembre
2015

Sfoglia on-line

Scarica PDF