Home Archivio

 

LA LEZIONE
DI HUNAYN

Siamo nel mese di Shawwāl e in questo mese dell’anno 9° dell’Egira avvenne la battaglia di Hunàyn, una località a est della Mecca, nella quale si scontrarono i Musulmani che il giorno 20 del mese di Ramaḍān avevano liberato la Mecca dal dominio idolatrico, ai quali si era aggregato un battaglione di Meccani, che finalmente erano entrati nell’Islàm, e le Tribù dei Beduini del Sud della Mecca. Infatti, alla notizia che i Meccani erano entrati nell’Islàm, le tribù beduine del Sud si coalizzarono in una spedizione punitiva contro La Mecca che aveva abbandonato per l’Islàm la ormai plurisecolare religione tradizionale dei padri, che si erano allontanati dal Credo dei loro primi genitori il profeta Ibrāhīm e suo figlio, il profeta Ismā’īl, su ambedue la pace. La battaglia è ricordata nel Sublime Corano nella sura numero nove – at-tàwbah, in questi termini: <<< Allàh vi diede in passato il Suo sostegno in molte battaglie! Nel giorno di Ḥunàyn il vostro numero vi dava baldanza, ma non vi servì a nulla! La terra - benché essa sia vasta - vi si fece stretta, sicché voi giraste le spalle, dandovi alla fuga! (25) Però Allàh fece scendere la Sua sakīnah sull’Apostolo e sui credenti! Egli fece scendere un esercito, che voi non vedevate e castigò coloro che rifiutano di credere! Questa è la ricompensa di coloro che rifiutano di credere. (26) Allàh, dopo ciò, ebbe pietà di chi Egli volle e Allàh è perdonatore e clementissimo. (27)>>>. Essa si svolse con alterne vicende, ma alla fine i Musulmani sotto la guida del Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia, e con il sostegno di Allàh, rifulga lo splendor della sua Luce, in gloria, bloccarono la spedizione punitiva delle Tribù beduine, sbaragliandole e facendo grande bottino. Ricordiamo questo evento perché in esso il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria fece un discorso che è una significativa fonte di ammaestramento per il Musulmano. È il discorso che il Profeta, Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, fece agli Anṣār. Dopo la liberazione della Mecca dal potere idolatrico i Meccani si convertirono in massa all’Islàm e numerosi di loro presero parte alla battaglia. Nella divisione del bottino il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, ebbe un occhio di riguardo per i neo-convertiti all’Islàm e questo suscitò malumore tra gli Anṣār, i Compagni di Medina. La cosa, venuta all’orecchio del Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, lo mosse a fare un discorso. Disse, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, dopo aver magnificato Allàh, l’Altissimo: “O Anṣār, cosa sono queste voci, che mi sono giunte all’orecchio al vostro riguardo? Cos’è questo scontento che amareggia in vostri cuori? Non vi ho forse trovato che stavate andando alla deriva e Allàh per mezzo mio vi ha guidato? Non eravate forse in perenne conflitto tra voi e per mezzo mio Allàh vi ha unito?”. A ogni domanda gli Anṣār replicavano: “Allàh e il Suo Apostolo sono Generosi!”. Disse: Che cosa vi impedisce di criticare il mio operato?”. Risposero: “Cosa avremmo dovuto dire, quando al Signore e al Suo Apostolo appartengono ogni bene e ogni grazia?”. Disse: “Avreste dovuto dire la verità e io l’avrei confermata. Avreste dovuto dire: “Sei venuto da noi smentito e reietto e noi ti abbiamo accolto. Sei arrivato da noi senza alcuna protezione e noi ti abbiamo protetto. Eri fuggiasco e ti abbiamo dato asilo. Eri povero e ti abbiamo arricchito”. O Anṣār, proprio voi siete preoccupati delle cose di questo mondo, mentre io mi sono preoccupato di fare in modo, che questa gente [i neo-convertiti] si senta ben disposta verso quella fede, nella quale voi siete già saldissimi! Non siete contenti, o Anṣār, che questa gente [i neo-convertiti] se ne vada con greggi e cammelli, mentre voi tornate alle vostre casa in compagnia dell’Apostolo di Allàh? Per colui nelle Cui mani è la mia vita, se non ci fosse stata l’Egira, avrei voluto essere uno di voi!
Se la Gente scegliesse di attraversare una valle o di varcare un passo e gli Anṣār scegliessero di attraversare un’altra valle o di varcare un altro passo, io passerei attraverso la valle e varcherei il passo scelti dagli Ansār. Gli Anṣār sono l’indumento a contatto con la pelle, mentre la gente è l’indumento esterno! Dopo di me sarete costretti a subire terribili ondate di egoismo. Sopportate pazientemente fino a quando incontrerete Allàh e il Suo Apostolo, quando sarà alla vasca paradisiaca. O Allàh, sii Misericordioso con gli Anṣār, con i loro figli e con i figli dei loro figli!”. Si racconta che mentre il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, parlava, tutti gli Anṣār piangevano e copiose le lacrime scendevano sulle loro barbe. Alla fine dissero: “O Apostolo di Allàh, siamo contenti di quanto ci è stato assegnato!”. C’è una lezione in questo discorso del Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, nel quale l’Apostolo di Allàh, Allàh lo benedica e l’abbia in gloria insegna ai Musulmani di non lasciarsi irretire dai beni della vita mondana e dai suoi godimenti, mettendo in secondo piano le grazie dell’Islàm, con le quali Allàh, l’Altissimo, ci ha privilegiato al di sopra di tutti coloro che brancolano nelle tenebre del materialismo edonistico ed etico. Teniamo a mente le Parole dell’Altissimo, rifulga lo splendor della sua Luce: <<< O voi che credete, siate timorati di Allàh, e consideri ognuno ciò che ha messo innanzi per domani. Sì, siate timorati di Allàh! In verità, Allàh è bene informato di quello che fate.(18) E non siate come quelli che hanno dimenticato Allàh, per cui Egli ha fatto loro dimenticare loro stessi! Quelli sono i perversi! (19) Non sono eguali i compagni del fuoco e i compagni del Paradiso. Sono i compagni del Paradiso coloro che hanno successo.(20)>>>. In questa stagione estiva, in cui Shayṭān e i suoi collaboratori sono in piena attività, attentando alla fede su tutti i livelli possibili, il Musulmano ha da resistere alle tentazioni, riflettendo sulla incalcolabile ricchezza, che Allàh, rifulga lo splendor della sua Luce, ha messo a sua disposizione con la grazia dell’essere Musulmano, e radicando saldamente la sua vita nell’Islàm, in vista del Paradiso nella vita futura, che Allàh, rifulga lo splendor della sua Luce, ha promesso ai bene operanti, coloro che sono soddisfatti di quanto Allàh ha assegnato loro in sorte.

N.° 207

Shawwàl
1438
Luglio
2017

Sfoglia on-line

Scarica PDF