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La Qibla

Uno degli elementi di validità del rito d’adorazione è l’orientamento. Il fedele, che si accinge ad eseguire un rito deve mettersi in posizione eretta rivolto in direzione della Mecca. Il nome arabo della direzione della Mecca è al-qìblah. In Italia al-qìblah, cioè la direzione della Mecca, la Città Santa dell’Islàm, in cui nella Moschea Sacra [al‑Masǧidu-l‑Ḥarām], c’è la Nobile Kà’bah, è SUD-SUD-EST. L’orientamento è molto importante, perché esso è ordinato nel Sublime Corano, quando Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, ordina in quale direzione si deve rivolgere in fedele che intende eseguire il del rito d’adorazione: al-masgidu-l-ḥarām. L’errore, però, è sempre possibile, per cui se il fedele si accorge prima del rito d’adorazione che viene dopo, che la Qiblah a cui si è rivolto nell’eseguire il suo rito è sbagliata deve ripeterlo. Tuttavia, secondo i dotti in fatto d’Islàm [gli ulamā], il rito è valido se una persona, dopo averlo eseguito, si rende conto che il suo orientamento non era verso la Mecca, ma la deviazione era lieve. E ciò perché, come narrato da al-Tirmidhī Ibn Māǧah e Abū Huràyrah, che di ognuno di loro Allàh si compiaccia, l’Apostolo di Allàh, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, disse:”Tutto ciò che è tra l’est e l’ovest è Qiblah”. Se la persona che non conosce la direzione, si sforza di trovarla, ma non la trova, allora il suo rito d’adorazione è valido, in qualunque direzione lo esegua, mentre se esegue il rito, senza essersi sforzato per trovarla, deve necessariamente ripetere il rito, se si accorge del suo errore. Se la deviazione dalla Qiblah è superiore a 90°, si deve ripetere il rito mentre, se la deviazione è inferiore a il rito è valido. Se il rito di adorazione viene eseguito in una direzione diversa dalla Qiblah per negligenza, per non aver chiesto, né cercato le indicazioni il rito ha da essere ripetuto, perché – giova ripeterlo – l’esecuzione del rito di adorazione in direzione della Mecca [Qiblah] è una delle condizioni di validità del rito, quando è nelle possibilità del fedele. Pertanto, chi abbia intenzionalmente eseguito il rito in una direzione diversa, deve ripeterlo a causa della mancata osservanza di una delle condizioni della validità del rito, che va ripetuto entro il suo tempo.

N.° 193

Dhu-l-higgiah
1436
Settembre 2015

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